venerdì,Aprile 19 2024

Vibo Marina, un intero quartiere ostaggio della fogna: «Siamo esasperati, non ne possiamo più»

Nuova denuncia dei cittadini di via Ampollino alle prese con la fuoriuscita di liquami che si riversano sulla strada raggiungendo le abitazioni al piano terra

Vibo Marina, un intero quartiere ostaggio della fogna: «Siamo esasperati, non ne possiamo più»
I liquami che fuoriescono da un tombino di via Ampollino

Bastano poche ore di pioggia a fare saltare i tombini con la fogna che si riversa sulla strada e raggiunge le abitazioni al piano terra. Succede a Vibo Marina in via  Ampollina. Il copion è sempre lo stesso. Da anni. Dai tombini  perennemente intasati fuoriesce il liquame. Fogna che in alcune abitazioni risale dal piatto doccia. Una criticità più volte segnalata al comune che mai ha preso provvedimenti se non quello di inviare di tanto in tanto un autospurgo, ma è un palliativo, utile semplicemente a tamponare una situazione che invece necessita di interventi risolutivi.

«Che fine ha fatto il progetto Maione?»

«E il progetto Maione che fine ha fatto?», si chiede Enrico. Già, che fine ha fatto una delle opere infrastrutturali più importanti e attese in città che una volta a regime dovrebbe mettere fine a molti disagi intervenendo sulla separazione della rete di raccolta delle acque bianche dalla rete fognaria. Un progetto, avviato nel 2007, che nel 2011 ha ottenuto un finanziamento di oltre 5 milioni di euro, finito però nelle secche di pastoie burocratiche e ritardi di varia natura. Un percorso accidentato che dopo l’avvio dei lavori nel 2017 ha visto la loro interruzione in seguito alle dimissioni dell’ultimo di ben quattro direttori dei lavori. Da allora sembra sia calato  il silenzio, tra l’esasperazione dei cittadini costretti a barricarsi in casa. «Quando piove – racconta Enrico, rendendosi portavoce del disagio che vivono decine di famiglie che abitano in quella zona – sulla strada si formano pozzanghere di liquami, e l’odore nauseabondo impregna l’aria».  

Emergenza igienico sanitaria

È un disagio costante, che si traduce anche nei rischi di carattere igienico sanitario: «Qui abitano diverse famiglie, quasi tutti abbiamo bambini in tenera età, ed è principalmente per loro che siamo preoccupati». Il problema ava avanti da anni, forse a causa del malfunzionamento delle pompe di sollevamento, «ma noi non siam tecnici, sono loro che devono individuare il problema e risolverlo. La verità dice rammaricato – è che si ricordano di noi solo durante le elezioni».

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