martedì,Aprile 23 2024

Donazione degli organi: al liceo “Berto” di Vibo l’Aido incontra gli studenti

Protagonisti i dirigenti dell'associazione “Tania Conocchiella” di Briatico e gli allievi del primo e del secondo anno dell’istituto superiore

Donazione degli organi: al liceo “Berto” di Vibo l’Aido incontra gli studenti
Un momento dell'incontro

Si è svolto presso l’aula magna del liceo scientifico “Berto” di Vibo Valentia un incontro informativo sulla donazione degli organi tessuti e cellule, che ha visto coinvolti i dirigenti dell’Aido “Tania Conocchiella” Briatico, gli studenti del primo e del secondo anno. Nel porgere i saluti e i ringraziamenti, la dirigente Caterina Calabrese ha inteso porre l’attenzione sull’importanza di questi incontri che danno la possibilità di sensibilizzare i giovani alla donazione di organi. «Ma sensibilizzare – ha aggiunto – non basta. Bisogna maturare l’idea della donazione dentro di noi, ci deve essere la consapevolezza di un gesto così alto, nobile e di grande civiltà. Solo così si possono superare paure, pregiudizi e credenze di natura religiosa e pensare che dalla donazione di organi si consente a chi ne ha bisogno di vivere e di migliorare la vita». L’amministratore dell’Aido, Giuseppe Conocchiella, dopo il saluto ai ragazzi e ai docenti presenti, ha spiegato l’incontro è utile «per parlare prima di tutto di vita, di coraggio e di scelte». Particolarmente emozionante è stata la sua testimonianza in qualità di papà di Tania a cui è intitolato il gruppo di Briatico. Egli ha ripercorso i momenti dolorosi dell’incidente avvenuto il 3 agosto 1999 sulla statale 606 che ha portato ad una morte prematura, per un ematoma subdurale acuto, la propria figlia agli ospedali Riuniti di Reggio Calabria.

Di lei restano trapiantati gli organi donati: due reni, due cornee e quattro valvole mitraliche che hanno dato una vita migliore a otto pazienti da anni in lista d’attesa. Il rammarico alla famiglia resta perché presso l’ospedale Jazzolino di Vibo, dopo tanti e tanti solleciti, ancora oggi non vengono segnalati i casi possibili di prelievo di organi e ciò non permette a tanti pazienti dializzati, con insufficienza cardiaca e/o polmonare, epatica, ipovedenti e altro di poter fruire di un dono d’amore così speciale. [Continua in basso]

La cultura del dono

L’incontro è stato utile per invogliare i giovani a mantenere un corretto e sano stile di vita. Esso è inserito nell’ambito delle iniziative che dal 2000 il gruppo “Tania Conocchiella” svolge nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia per avvicinarsi e condividere con i giovani il delicato tema della donazione di organi tessuti e cellule. La vocazione alla cura, la cultura del dono dopo la vita, sono un valore inestimabile evidenziato ancor più in questo terribile periodo pandemico, che dopo una lieve flessione di trapianti nel 2020 ora sono ripresi con rinnovato vigore, tant’è che i pazienti in lista d’attesa di trapianto sono scesi sotto 9mila.  Prendersi cura degli altri vuol dire anche pensare per tempo e decidere in modo consapevole al possibile dono di parti di noi che potremmo donare dopo la nostra morte, senza lasciare la scelta ai propri cari in un momento di grande tragedia e di lutto.

Seguire con il digitale l’attività dell’associazione

I dirigenti Aido hanno rimarcato la possibilità per i giovani, seppur minorenni, di poter seguire le attività dell’Associazione italiana donazione organi tessuti e cellule attraverso anche gli strumenti digitali con una applicazione, nuova e rivoluzionaria, Digital Aido. Con questa app i maggiorenni con l’utilizzo dello Spid o della Cie o della Fea (firma elettronica avanzata) possono dare il proprio consenso alla donazione con un semplice Sì su smartphone o tablet. In alternativa, in non digitali, possono continuare ad esprimere il proprio Sì alla donazione attraverso il sito aido.it o in fase di emissione o rinnovo della carta d’identità elettronica presso l’anagrafe dei comuni o compilando un modulo cartaceo di consenso e consegnandolo alle associazioni del dono, come le Aido o alle Asl territoriali. [Continua in basso]

Gli scopi associativi

La presidente Angela Frati, ha spiegato gli scopi associativi, affrontando il tema della donazione da soggetto vivente o cadavere e il successivo trapianto nonché la diffusione della conoscenza di stili di vita atti a prevenire l’insorgere di patologie che possono richiedere come unica terapia il trapianto d’organi. Successivamente, si è passati alla proiezione di alcuni filmati, spot scientifici e non sulla donazione degli organi che ne hanno ribadito i contenuti, dirimendo dubbi o incertezze sull’argomento. Infatti, sia i giovani che gli adulti si accostano con timore a questa tematica, non perché non condividano la donazione, ma perché manca loro la giusta informazione che cancellerebbe ogni perplessità. Agli studenti è stato consegnato un questionario per verificare la loro conoscenza prima dell’incontro e dopo sulla complessa tematica. Hanno posto domande alle quali i relatori hanno dato esaurienti risposte, lasciando loro vario materiale informativo, al termine dell’incontro.  Dall’evento interattivo, è emerso con evidenza e condiviso che dietro al dramma di una vita che finisce si può celare la speranza di un dono gratuito che per altri può costituire una vita che rifiorisce.  Gli organi, i tessuti e le cellule non si possono acquistare in farmacia o presso un presidio sanitario. Purtroppo si possono solo ricevere attraverso un dono gratuito di altri esseri umani che causa un trauma cranico irreversibile hanno raggiunto la morte cerebrale.  

Sempre accanto ai giovani

L’Aido Briatico continua ad incontrare i giovani per far conoscere loro la propria organizzazione di volontariato, sensibilizzarli ad un sano stile di vita, alla donazione degli organi, con la consapevolezza di vivere tutti sotto lo stesso cielo, nel segno di un dono che non ha confine. L’Aido “Tania Conocchiella”, infine, si augura che l’incontro con gli studenti del “Berto” «possa essere un seme che si ripeta con le restanti classi grazie all’interessamento della professoressa Teresa Scarmato, per la condivisione della tematica, e per le necessarie autorizzazioni da parte della preside, Caterina Calabrese che ci ha accolti cordialmente mettendo a disposizione tutto quanto necessario per la buona riuscita dell’evento e alle quali va il nostro più sentito grazie».

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