mercoledì,Aprile 24 2024

Centri nel Vibonese per autismo e disabilità gravi: nominata la commissione per valutare i progetti

Le strutture polivalenti, realizzate in co-progettazione con il Terzo Settore, dovranno sorgere nei Comuni degli Ambiti Territoriali sociali di Vibo Valentia, Serra San Bruno e Spilinga. I fondi rilasciati dalla Regione Calabria

Centri nel Vibonese per autismo e disabilità gravi: nominata la commissione per valutare i progetti

Nominata la commissione chiamata a valutare i progetti presentati entro il 31 marzo scorso dai soggetti del Terzo Settore che hanno deciso di aderire alla manifestazione di interesse finalizzata alla co-progettazione dei Centri polivalenti per giovani e adulti con disturbo dello spettro autistico ed altre disabilità con bisogni complessi. Le strutture (ritenute meritevoli di approvazione) dovranno essere attivate nei Comuni degli Ambiti Territoriali sociali di Vibo Valentia, Serra San Bruno e Spilinga. Le somme arrivano dalla Regione Calabria e sono state così suddivise: all’Ambito Territoriale numero 1 di Vibo Valentia 66.627,26 euro, all’Ambito Territoriale numero 2 di Serra San Bruno 26.190,95 euro e all’Ambito Territoriale numero 3 di Spilinga 43.484,61 euro.  Questa, dunque la composizione della commissione. Presidente: Adriana Teti, dirigente del settore Servizi sociali del Comune di Vibo Valentia e responsabile dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale di Vibo Valentia. Componenti: l’ingegnere Onofrio Maragò, dipendente del Comune di Vibo Valentia, e l’avvocato Nicola Lo Torto, esperto esterno dell’Ambito Territoriale di Vibo Valentia. Segretario: Antonio Giordano, dipendente dell’Ufficio di Piano dell’Ambito Territoriale di Vibo Valentia. [Continua in basso]

L’Avviso pubblico è stato predisposto dal Comune di Vibo Valentia poiché individuato a suo tempo quale ente capofila del gruppo che comprende, appunto, tutti e tre i Distretti socio-sanitari. Questi, invece, i Comuni della provincia suddivisi nei tre Distretti. Ambito territoriale di Vibo Valentia (il cui Comune è l’ente capofila): Filadelfia, Filogaso, Francavilla Angitola, Francica, Ionadi, Maierato, Mileto, Monterosso, Pizzo, Polia, San Costantino, San Gregorio d’Ippona, Sant’Onofrio, Stefanaconi e appunto, Vibo Valentia. Ambito territoriale di Serra San Bruno (il cui Comune è l’ente capofila): Acquaro, Arena, Brognaturo, Capistrano, Dasà, Dinami, Fabrizia, Gerocarne, Mongiana, Nardodipace, Pizzoni, San Nicola da Crissa, Simbario, Sorianello, Soriano Calabro, Spadola, Vallelonga,  Vazzano e Serra San Bruno. Ambito Territoriale di Spilinga (il cio Comune è l’ènte capofila): Briatico, Cessaniti, Drapia, Filandari, Joppolo, Limbadi, Nicotera, Parghelia, Ricadi, Rombiolo, San Calogero, Tropea, Zaccanopoli, Zambrone, Zungri e Spilinga.

I beneficiari dei Centri polivalenti

Il suddetto Avviso, dunque, era rivolto ai soggetti del Terzo Settore che in forma singola o di raggruppamento temporaneo erano interessati ad operare nei tre Ambiti Territoriali.  La co-progettazione ha riguardato la messa su carta dei suddetti Centri polivalenti per giovani e adulti affetti da autismo o da altre disabilità gravi da realizzare nel territorio dei Comuni facenti parte degli Ambiti Territoriali di Vibo Valentia, Serra San Bruno e Spilinga, in collaborazione con i rispettivi Servizi sociali territoriali e con il Sistema sanitario territoriale, ed in sinergia con la rete territoriale del Terzo Settore.  

I Centri polivalenti avranno, infine, come beneficiari «la persona in condizione di fragilità ed anche coloro che quotidianamente se ne prendono cura, i familiari e i caregiver, che dunque saranno anch’essi partecipi del processo, protagonisti di un cambiamento. I Centri  – è scritto nell’Avviso pubblico – agiranno come facilitatori sia dell’attuazione dei progetti individuali formulati dalle competenti Unità valutative multidimensionali distrettuali (Uvmd) d’Ambito sociale, sia della messa in rete delle offerte territoriali o del Distretto socio-sanitario. Le proposte, le azioni, gli interventi, saranno caso-specifici, svilupperanno risposte diverse e quanto più innovative, in base ai profili di funzionamento, alle potenzialità dei destinatari, alle loro attitudini e desideri, in considerazione delle opportunità territoriali». L’accesso al Centro è determinato da un processo di collaborazione tra i servizi pubblici di presa in carico e il Centro stesso. «In ogni caso – viene spiegato nel bando – la valutazione all’accesso, congiuntamente elaborata dall’ente gestore del Centro e i servizi sociali di presa in carico, terrà in considerazione: il quadro di funzionamento della persona, la fase di vita e gli elementi contestuali del caso; il sistema di presa in carico esistente, la qualità dei percorsi in essere e la soddisfazione della persona e del suo nucleo familiare».

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