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Pizzo, il quadro della Madonna di Piedigrotta esposto a San Francesco. Il Comune: «Soluzione provvisoria»

Da domenica l'icona è visibile al pubblico nel Santuario, ma l'Ente sottolinea di esserne il proprietario. C'è chi vorrebbe tornasse nella chiesetta scavata nel tufo, ma la Soprintendenza ha già espresso parere negativo

Pizzo, il quadro della Madonna di Piedigrotta esposto a San Francesco. Il Comune: «Soluzione provvisoria»
Il quadro della Madonna di Piedigrotta, foto dalla pagina fb Chiesetta di Piedigrotta
Il quadro esposto con la cornice realizzata da La Gamba

Secondo la tradizione popolare, nel 1665 un veliero napoletano fece naufragio davanti alla costa di Pizzo, ma i marinai riuscirono a salvarsi facendo voto alla Madonna il cui quadro si trovava a bordo dell’imbarcazione e che venne poi ritrovato, intatto, sulla riva. I marinai, in segno di ringraziamento, scavarono nel tufo una grotta e vi collocarono la sacra effigie. Ma, al fine di preservarlo dai possibili danni causati dalla salsedine, dall’umidità e dalle intemperie, il quadro venne poi spostato in luogo ritenuto più idoneo. Quasi un decennio addietro, dopo un’operazione di restauro durata sette anni, nel 2013 venne riconsegnato, da parte della Soprintendenza ai Beni Culturali, al Comune di Pizzo, la cui amministrazione lo affidò in custodia al Santuario di San Francesco.

Con una nota informativa alla cittadinanza, la terna commissariale che regge attualmente il Comune evidenzia, però, come la sistemazione della sacra icona sia da considerare del tutto provvisoria rimanendo il Comune proprietario del bene e il Santuario semplice custode e come, al fine di venire incontro alle forti aspettative di associazioni e semplici cittadini, sia stata sollecitata una permanente esposizione pubblica del quadro. Domenica 8 maggio, con l’intervento del vescovo Nostro, vi è stata pertanto la benedizione e l’esposizione del quadro della Madonna. Per preservare l’icona è stata, inoltre, affidata all’artista Antonio La Gamba, la realizzazione di una teca. [Continua in basso]

In due ripetute occasioni – si afferma nella nota dei commissari – si era chiesto alla Soprintendenza di valutare la possibilità di far ritornare il quadro nella Grotta omonima ed anche di adoperarsi per la restituzione alla comunità napitina della campana di bordo del peschereccio, che risulterebbe custodita nella sede di Cosenza della Soprintendenza – la quale, dal canto suo, afferma però di non avere alcuna documentazione al riguardo.  La Soprintendenza, inoltre, si è finora dichiarata contraria alla ricollocazione del quadro nella Grotta per «motivi conservativi dello stesso bene, in quanto il microclima all’interno della grotta potrebbe causarne il degrado».

La nota informativa dei Commissari si conclude rimarcando come il Comune di Pizzo, in qualità di proprietario, si riserva di assumere le decisioni che riterrà più opportune alla luce delle aspettative della comunità locale «sempre ovviamente in sintonia con le valutazioni tecniche degli esperti della Soprintendenza». Intanto sui social sono molti gli interventi in cui si auspica il ritorno del quadro della Madonna nella sua sede naturale, cioè nella grotta in cui originariamente venne collocato, non a caso chiamata “A Madonneja” per sottolinearne la sacralità.

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