giovedì,Aprile 25 2024

Diocesi Mileto, il messaggio del vescovo per la festa della Madonna di Romania

Monsignor Nostro si rivolge ai fedeli e ai sacerdoti invitando tutti al dialogo. Annunciata l’imminente nomina di nuovi pastori al servizio della diocesi

Diocesi Mileto, il messaggio del vescovo per la festa della Madonna di Romania
Il vescovo Nostro

“Vedo che sei un profeta!”. È questo il titolo della lettera inviata ai fedeli e ai sacerdoti dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, monsignor Attilio Nostro, in occasione della festa patronale di Maria Santissima di Romania. Una missiva rivolta dal presule per ripercorrere congiuntamente «uno dei tratti costitutivi dell’essere Chiesa: il dialogo con Cristo che ci genera a vita nuova, facendosi guidare dall’incontro tra Gesù e la Samaritana (Gv 4,5-42) l’icona biblica che ci ha accompagnato durante il nostro Sinodo Diocesano». E proprio facendo riferimento al dialogo che intercorre tra i due protagonisti dell’episodio biblico, «eco dell’incontro tra l’arcangelo Gabriele e Maria», monsignor Nostro svela oggi di pensare spesso alle tante persone che ha incontrato in questi mesi, «storie non sempre facili e dall’esito spesso incerto. Questo stesso discorso – spiega – vale pure per i sacerdoti e non solo per i fedeli laici: vivono anche loro storie faticose piene di scelte delicate, difficili. Dove attingere la forza per andare avanti, per non scoraggiarsi, per non consegnare sé stessi a dei compromessi che ci rendono sterili? “Vedo che sei un profeta!” dice la donna a Gesù, riconoscendone il carisma divino. Oggi più che mai serve questo sguardo profetico, è necessario per non appiattirci, per non atterrirci di fronte alle sfide che sembrano sovrastare il nostro orizzonte visivo ed esistenziale».

Il vescovo sottolinea che «abbiamo bisogno della Parola di Dio e più che mai anche di maestri che ci aiutino a comprenderla. Abbiamo bisogno di un culto che non si fermi ai riti ma che anzi affondi le sue radici nella relazione vitale con Dio in spirito e verità. Abbiamo bisogno – aggiunge – di imparare a discernere nella nostra storia personale la volontà di Dio e il suo disegno provvidente. Abbiamo bisogno di profeti che ci aiutino a illuminare il mistero della sofferenza, del dolore e della morte orientandolo alla grazia della Risurrezione. Abbiamo bisogno che i giovani possano trovare occasioni di incontro tra di loro e con Dio, oltre che con la verità di se stessi». [Continua in basso]

Annunciata l’imminente nomina di nuovi pastori

Il vescovo Attilio Nostro

Il vescovo annuncia, poi, di star provvedendo a nominare i nuovi pastori a servizio della diocesi «e la sollecitudine da parte mia sta proprio nel dialogare con tutti i sacerdoti sulla necessità di una Chiesa che possa riscoprire il suo ruolo di Sposa e Madre. Il dialogo con Dio, vissuto e celebrato in spirito e verità – sottolinea – è sempre una Parola generativa che può portare molti uomini e donne a scoprirsi come tempio nuovo di Dio, come figli amati. La mia speranza, nell’affidamento vicendevole e fraterno delle comunità ai loro pastori, è che queste relazioni generative possano essere portatrici di vita nuova in Cristo Buon Pastore. Scorrendo il libro dell’Apocalisse – prosegue – scopriamo che agli “angeli” delle sette chiese Gesù rivolge altrettanti messaggi nei quali Egli corregge, esorta, rimprovera, sostiene, avverte, conforta e discerne: è importante considerare indirizzato anche a noi sacerdoti questo messaggio, dato che queste comunità ci sono state affidate da Gesù ed è a Lui che dobbiamo renderne conto».

La lettera del presule si conclude chiedendo ai fratelli e alle sorelle nella fede di pregare per i propri pastori e per lui, «perché il Signore Gesù mi aiuti ancora e ancora a confermarli nella fede. Così come la Chiesa vi chiede di pregare per i vostri genitori che vi hanno dato la vita, pregate ogni giorno anche per i vostri pastori che vi danno la vita nuova in Cristo. “Vedo che sei un profeta!” dice la donna a Gesù; la mia speranza e il mio desiderio – termina – è che ogni comunità e ogni sacerdote chiedano a Dio quest’acqua che zampilla per la vita eterna, facendo esperienza di questa Parola profetica e generativa di cui tutto il mondo ha bisogno!»

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