sabato,Aprile 20 2024

Mileto, cordoglio alla messa per l’anniversario della morte di Francesco Prestia Lamberti

Il 16enne fu ucciso nel 2017 da un coetaneo in zona Vindacitu. Il parroco don Cugliari: «Sua Mamma trafitta nell'anima con una spada come la Vergine Maria»

Mileto, cordoglio alla messa per l’anniversario della morte di Francesco Prestia Lamberti
Francesco Prestia Lamberti
Francesco Prestia Lamberti

Così come emerge anche dai verbali dell’inchiesta antimafia della Dda di Catanzaro, denominata “Maestrale-Carthago”, a sei anni di distanza da quell’efferato delitto sono ancora tanti i punti oscuri riguardanti la morte del 16enne di Mileto Francesco Prestia Lamberti. Ad autoaccusarsi dell’omicidio è stato, all’epoca, il coetaneo Alex Pititto, poi condannato a scontare in carcere 14 anni di detenzione. Tanti i tasselli mancanti della vicenda, ad iniziare dalla pistola con cui è stato perpetrato il delitto, mai rinvenuta. Francesco è stato ucciso tra le campagne di Mileto il 29 maggio del 2017, a quanto sembra per futili motivi. Ieri, in occasione del sesto anniversario della sua morte, nella cittadina normanna la povera vittima della violenza bieca è stata ricordata con una messa di suffragio celebrata nella chiesa matrice della parrocchia “Santissima Trinità-San Benedetto” da don Salvatore Cugliari. Alla presenza, tra gli altri, di papà Giulio, della mamma Marzia Luccisano, della sorella Martina, del fratello Giuseppe, di altri suoi familiari, del sindaco Salvatore Fortunato Giordano e di numerosi fedeli, provenienti anche da altri comuni del Vibonese. Tra questi, tanti adolescenti e Elsa Tavella, mamma del giovane di Filandari Francesco Vangeli, anch’esso ucciso qualche anno fa in un agguato sul territorio comunale di Mileto, tra le campagne della frazione San Giovanni.

La mamma di Francesco Prestia Lamberti
La mamma del povero Francesco

«Il brano del Vangelo di oggi – ha affermato don Cugliari nel corso della sua omelia – ci racconta che alla Vergine Maria fu preannunciato che una spada le avrebbe trafitto l’anima. Lasciamoci toccare il cuore da queste parole, mettiamoci in preghiera e ascoltiamo il Signore che pone noi tutti, come suoi discepoli, davanti a sua madre, e con lei prendiamoci carico delle sofferenze delle tante famiglie, delle tante donne segnate nel mondo dal dolore provocato della morte dei propri figli a causa del male. Il male, così come dice Sant’Agostino, non è altro che il bene non fatto. Apriamo, allora, la casa della nostra preghiera e del nostro cuore alla madre di Gesù, ponendoci con lei sotto le tante croci del mondo, quale segno di speranza, anche della vita nuova che rinasce. Nel caso di questa sera – ha aggiunto il parroco della Badia – la nostra preghiera si rinnova per questa famiglia che dopo sei anni ricorda la morte di Francesco, del proprio amato figlio. “Ecco, una spada trafiggerà l’anima”. La nostra sia, quindi, una preghiera di rinascita, che aiuti tutti noi a ripartire dalle parole stesse ascoltate nel Vangelo di quest’oggi: “Donna ecco tua madre… e da quell’ora il discepolo la prese in casa con sé”».

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