martedì,Marzo 19 2024

Vibo, bullismo e cyberbullismo: vittime il 77% dei giovani – Video

Importante giornata di sensibilizzazione con circa mille studenti presenti. I numeri di un fenomeno che peggiora con social e smartphone

Vibo, bullismo e cyberbullismo: vittime il 77% dei giovani – Video

Un fenomeno molto più diffuso di quanto si pensi, ed in una fascia d’età estremamente delicata. Il bullismo è tema quanto mai attuale, specie nella sua versione “cyber”. Un tema che oggi ha tenuto banco a Vibo Valentia grazie ad una conferenza organizzata dall’associazione napoletana Adolescenze estreme in collaborazione con la cooperativa sociale Vibo salus, con l’associazione Chiesa cristiana Gesù Cristo è il signore, e col patrocinio di Comune e Provincia di Vibo Valentia, che ha chiamato a raccolta un migliaio di studenti degli istituti superiori. «Abbiamo accolto questa tappa – ha spiegato Palmina Moscato della Chiesa cristiana – perché per noi è una responsabilità trasmettere alle nuove generazioni i principii cristiani ed essere una voce che contrasta tendenze di bullismo e cyberbullismo». Un messaggio su tutti è stato lanciato ai giovani e da loro colto. «La vita di ogni ragazzo – ha detto Vincenzo Abbate, di Adolescenze estreme – è unica e vale tantissimo, non importa cosa hanno fatto, noi spingiamo tutti loro a non sprecarla».

Numeri estremamente preoccupanti, quelli di bullismo e cyberbullismo, che assumono le forme più disparate, nei luoghi, ovviamente, più frequentati dai giovani. «Attualmente in Italia uno su due è vittima di bullismo, e non è una percentuale esagerata perché c’è molta non denuncia. Col cyberbullismo si arriva addirittura al 77%, con un’età a rischio tra 11 e 14 anni. Atti che si concretizzano in particolare su denigrazioni fisiche, sul vestiario, sulla famiglia d’origine, poi episodi come schiaffi, vessazioni. Si parla poco dell’esclusione: non ti voglio perché nessuno ti segue su Instagram, perché non sai giocare a calcio, non sai parlare bene. Abbiamo circa 100mila fenomeni di isolamento totale».

«Purtroppo se ne parla poco – il commento di Luisa Ficara, docente dell’Itis – ma questi sono gli unici mezzi per fare aprire i ragazzi, non avere paura e parlare. Per questo un grande plauso va agli organizzatori di questa giornata».

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