venerdì,Aprile 19 2024

Pizzo, la storia di Ali di fata: dalla sofferenza nasce l’impegno per il prossimo – Video

L’associazione di Pinella Belvedere offre conforto a persone sole e bisognose. Una missione scaturita dalla sofferenza per la prematura scomparsa della figlia e della nipote

Pizzo, la storia di Ali di fata: dalla sofferenza nasce l’impegno per il prossimo – Video

di Rossella Galati

Pinella è una mamma dal grande cuore che dopo aver perso improvvisamente la figlia 23enne con un arresto cardio-respiratorio, ha avuto la forza di trasformare la sua sofferenza in amore verso il prossimo e settimanalmente, insieme ad un gruppo di volontari, offre un pasto caldo e capi d’abbigliamento alle famiglie bisognose di Pizzo e del comprensorio nella sede dell’associazione Ali di Fata. C’è tanto amore nella vita di Pinella Belvedere. Una mamma  dal cuore grande e generoso che ha saputo trasformare in solidarietà la sofferenza per la perdita di sua figlia Federica, morta con un arresto cardio-respiratorio l’11 maggio 2011. Era bellissima, aveva solo 23 anni, stava organizzando il suo matrimonio e da 5 mesi portava in grembo la sua bambina Miriam. «E’ morta di mercoledì – dice con gli occhi lucidi Pinella -. Lo ricordo perché quella mattina siamo andate a comprare le bomboniere. Si doveva sposare un mese dopo e invece alle 15 di quel mercoledì era in una bara». La grande fede ha aiutato la mamma di Federica ad accettare il dolore e dal 2012, insieme ad un gruppo di volontari, aiuta in silenzio le famiglie bisognose di Pizzo e del comprensorio che nella sede dell’associazione Ali di Fata trovano settimanalmente un pasto caldo, capi d’abbigliamento, giocattoli per i più piccoli ma anche sorrisi e tanto calore. E’ così che Federica e Miriam continuano a vivere.  «Dopo la scomparsa di mia figlia e di mia nipote per me è iniziata una nuova vita. Una vita diversa, dove c’è tanto amore per gli altri. Molto bambini vengono da noi senza scarpe ed escono da qui con il sorriso: questa è la nostra vittoria». Pinella non ama mettersi in mostra, quello che fa insieme ai volontari è dettato solamente dall’amore verso il prossimo. Non cerca pubblicità ma solo gesti concreti: «Per noi non importa l’apparire ma l’essere» sottolinea. E tra le pareti della sede dell’associazione, che si mantiene semplicemente con 10 euro di tessere all’anno e grazie alla generosità dei cittadini, ogni martedì  si preparano più di 200 pasti mentre il lunedì  e il venerdì  chi ne ha bisogno può ritirare gli indumenti  usati che vengono accuratamente selezionati e catalogati. «Il mio è un messaggio d’amore verso tutti: l’amore ha vinto perché si continua a vivere donandosi agli altri. L’amore ha vinto anche la morte. E così io rivedo mia figlia e mia nipote».

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