sabato,Aprile 20 2024

Intimidazioni ai parroci, il vescovo: «Segnali preoccupanti»

Monsignor Renzo nel giorno di San Nicola: «Episodi che non lasciano tranquilli. È necessario che il Vangelo diventi il nostro stile di vita quotidiano»

Intimidazioni ai parroci, il vescovo: «Segnali preoccupanti»

Nella messa pontificale della festività di San Nicola di Bari, patrono della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, il vescovo Lugi Renzo è tornato sui gravi episodi registratisi nei giorni scorsi ai danni del parroco di Vallelonga, don Francesco Galloro, e del viceparroco di San Gregoria D’Ippona, don Bruno Rizzuto. Al primo sacerdote è stata incendiata l’auto, al secondo sono state tagliate le gomme della macchina. Segnali indubbiamente «poco rassicuranti e che non lasciano tranquilli», in un territorio «in cui tutto sembra parlare di divisione, di tensioni ed odiosi gesti di ruberie e di violenza, che purtroppo si ripetono e che devono scuoterci nella coscienza senza lasciarci intimidire. Certo come Chiesa – ha spiegato il presule nella sua omelia, durante la celebrazione nella basilica cattedrale di Mileto – dobbiamo lavorare a fondo puntando su un vero cammino di fede, come Gesù ci ha insegnato e ci chiede. Il Sinodo che stiamo vivendo, a dire il vero con molta partecipazione soprattutto dai laici, ci può aiutare tutti a ravvivarci nell’entusiasmo della fede con lo stesso coraggio che san Nicola ha dimostrato nella difesa della verità teologica osteggiata al suo tempo dai seguaci di Ario. Un’eresia che affrontò con molta decisione nel Concilio di Nicea, insieme agli altri padri conciliari, per difendere l’autenticità della dottrina e la divinità di Gesù, riconosciuto vero Figlio di Dio, uguale al Padre nella natura».

Monsignor Renzo, al riguardo ha poi sottolineato come «a noi oggi spetta l’impegno a difendere il senso vero della religione cristiana, contrastata in tanti modi da una cultura liquida che mette al centro di tutto l’affermazione di sé e del profitto a discapito della dignità degli altri. Contano più le cose che le persone. Dobbiamo renderci conto – ha proseguito – che occorre avviare con determinazione un nuovo modo di trasmettere la religione per avviare un vero processo di formazione ad una mentalità cristiana. Non basta conoscere la dottrina cristiana, occorre che il Vangelo diventi il nostro stile di vita quotidiano. Non possiamo quindi limitarci a chiedere per i figli i sacramenti della iniziazione cristiana per sentirci a posto. Occorre accompagnare i figli nel loro percorso umano e di fede; è necessario che le nostre famiglie tornino ad essere vere scuole di vita cristiana e quindi vere piccole chiese domestiche, come le chiama san Giovanni Paolo II. Dirsi cristiani e non vivere da cristiani è un controsenso e, sotto certi aspetti, è offensivo nei confronti di Dio perché diciamo di credere in lui, ma poi lo sfrattiamo dalla nostra vita. Non possiamo considerarci devoti e sotto il patrocinio di San Nicola – ha concluso sull’argomento – e poi non imitarne il senso della giustizia e della carità verso il prossimo, che hanno sempre caratterizzato la sua vita fin da ragazzo. Lui ha imparato in famiglia a vivere da cristiano».

Quest’anno, ad offrire il cero votivo davanti a numerose autorità civili, politiche e militari del territorio, è stato il sindaco del comune di Mileto Natino Giordano, mentre a donare l’olio per la lampada votiva da tenere accesa per tutto l’arco dell’anno ai piedi del maestosa scultura marmorea del 1500 di scuola michelangiolesca, che troneggia sull’abside destro della chiesa madre della diocesi, è stata la comunità parrocchiale San Nicola di Arzona di Filandari. Nel segno del santo vescovo di Mira si è poi registrato uno dei momenti più significativi della giornata: l’inaugurazione e la benedizione da parte del vescovo del grande presepe realizzato anche quest’anno sulla navata sinistra da un gruppo di volontari miletesi. Una rappresentazione della natività di circa 20 metri, ammirata durante il periodo natalizio da migliaia di fedeli.

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