sabato,Luglio 12 2025

Dai fasti del Settecento a simbolo di degrado, a Tropea passi in avanti per il recupero (da 5,6 milioni di euro) di palazzo Giffone

A gennaio la Commissione straordinaria che guida il Comune ha stipulato la convenzione con la Regione per l'uso del finanziamento, con l'obbligo di completare lavori e rendicontazione entro il 30 giugno 2029. Ora la nomina del Rup

Dai fasti del Settecento a simbolo di degrado, a Tropea passi in avanti per il recupero (da 5,6 milioni di euro) di palazzo Giffone
Visuale esterna del palazzo lato liceo Scientifico
Le condizioni della struttura di largo Padre Di Netta

Per sommi capi la vicenda di palazzo Giffone, icona di degrado nel centro storico della “Perla del Tirreno”, è giunta al quinto (ed ultimo) atto. Dopo la confisca del bene, per debiti insoluti, alla famiglia Giffone da parte dello Stato nei primi del ‘900; la “segregazione nel Limbo” del tempo che ne ha cagionato fortemente la struttura nobiliare abbandonata, da sempre preda di vandali e piromani e pericolante per i passanti (proprio accanto c’è la sede del liceo scientifico); un primo interesse dell’amministrazione Vallone, con tanto di canone di affitto (12mila euro annui) pagato a vuoto dai tropeani per anni; il quasi regalo ai privati per farne uno dei tanti alberghi in città… Ora palazzo Giffone, quasi come un rimbalzo del destino dopo mille vicissitudini, resta in possesso della comunità e le “carte”, stavolta, sembrano chiudere il cerchio. La Commissione straordinaria del Comune di Tropea infatti ha compiuto un passo avanti sulla faccenda nominando, quale Responsabile unico del progetto, l’ingegnere Pasquale Barbuto per l’intervento di “Acquisizione al patrimonio pubblico e valorizzazione di palazzo Giffone nel Comune di Tropea”.

Il palazzo nelle foto storiche dei Beni culturali e di Tropea Magazine

Il bene di pregio, oggi un rudere fatiscente e pericolante, beneficia infatti di un finanziamento consistente, pari a 5.627.909,00 euro, a valere sui fondi FSC 2021-2027. Risorse assegnate alla Regione Calabria dal dipartimento Sviluppo economico, Settore n. 6 “Beni culturali e Rigenerazioni dei piccoli centri e dei Parchi archeologici”. La convenzione che regola l’utilizzo di questo finanziamento è stata formalizzata lo scorso 14 gennaio tra il Comune di Tropea, rappresentato da Roberto Micucci (componente della Commissione straordinaria) e la Regione stessa. L’Ente comunale nei mesi scorsi ha approvato gli strumenti di programmazione finanziaria e gestionale, quali il Dup 2025/2027, il Bilancio di previsione triennio 2025/2027 e il Piano esecutivo di gestione 2025/2027 propedeutici anche per il recupero della struttura nobiliare dell’700 a tre piani, che sorge in pieno centro storico adiacente alla sede municipale.

Come stabilito da questa convenzione, il Comune è obbligato a completare tutte le attività necessarie: progettazione, aggiudicazione, esecuzione, collaudo e rendicontazione entro e non oltre la data del 30 giugno 2029 e la nomina del Rup è stata ritenuta dalla Commissione straordinaria «un passo prioritario per avviare con la massima celerità le procedure necessarie». Barbuto avrà, tra gli altri compiti, l’onere di «comunicare tempestivamente eventuali situazioni di conflitto di interesse e di inviare periodiche relazioni dettagliate sullo stato di avanzamento del procedimento al responsabile dell’Area 3 del Comune».

Un palazzo destinato ai tropeani

Il nuovo destino di palazzo Giffone, che porta dritto alla notizia odierna nella nomina del Rup e dunque l’avvio burocratico della restituzione del bene alla comunità, potremmo dire che parte dal 17 ottobre del 2023, data in cui approdò in Consiglio comunale la modifica di una delibera della Commissione straordinaria antimafia del 2017, per l’inserimento nel Piano delle priorità degli interventi di opere pubbliche indifferibili l’acquisizione di palazzo Giffone. La struttura nobiliare settecentesca di oltre 2mila metri quadri distribuiti su tre piani, svetta nel centro storico di Tropea e rappresenta un pezzo importante di storia nazionale. Le mille vicissitudini burocratiche che riguardano l’immobile un tempo di proprietà dei Giffone, di cui oggi rimane l’architetto Luigi Giffone quale unico discendete, paradossalmente appaiono tracciate, in tutta la loro gravità, sulla struttura le cui condizioni di fatiscenza e degrado rendono palazzo Giffone una pericolosissima bomba ad orologeria.

Cambiati nel tempo la situazione finanziaria del Comune di Tropea ed il quadro normativo, con gli Enti territoriali che possono acquisire beni immobili senza più il vincolo di dimostrare le esigenze funzionali dell’acquisto, l’ex amministrazione Macrì, che aveva chiamato fuori il Comune dalla faccenda (palazzo acquisito al patrimonio comunale sì, poi no) per lasciare improvvisamente campo libero ad acquirenti privati, nel 2023 cambia idea e decide di tornare sui propri passi. La volontà non era più quella (come affermato nel novembre 2018) di «rinunciare al diritto di prelazione, richiedere un risarcimento danni a Cassa depositi e prestiti – che aveva messo in vendita il bene sul quale l’ente pagava da anni un affitto di 12mila euro annui – e, contestualmente, chiedere agli imprenditori privati di offrire al Comune di Tropea delle “opere compensatorie” tra cui la realizzazione di un ascensore a mare, un auditorium con capienza di 110 posti, oltre alla pavimentazione di tutta la parte antistante di Largo Padre di Netta».

Bensì, con un’offerta vincolante valida fino alla data del 29 febbraio 2024, si è voluto quindi «esercitare il diritto di prelazione e procedere all’acquisto, al fine di restaurare l’edificio grazie alle opportunità che – spiegava l’ex amministrazione – certamente verranno dal Pnrr e, soprattutto, alle intese preliminari con la Regione Calabria che verrà coinvolta nel recupero del palazzo». Una spesa finanziaria di 900mila euro, a fronte di una rendita catastale di quasi 3,5milioni di euro che, sottolineava all’epoca l’ex amministrazione Macrì, «potrà essere finanziata con assunzione di prestito tramite Cassa depositi e prestiti e/o altra fonte tra fondi di bilancio o imposta di soggiorno». Palazzo Giffone, sebbene sia spaventosamente pericolante per studenti del liceo scientifico, residenti e turisti che però continuano ad ammirarne la sua splendida architettura esterna, ha sempre fatto gola e il suo destino ultimo, dopo mille dicerie e fantomatici acquirenti, più volte apparso tutto da riscrivere, ora avrà un epilogo felice.

Leggi anche ⬇️

Articoli correlati

top