Natuzza, scontro Fondazione-diocesi: il Papa incarica il vescovo ausiliario di Roma

È il cardinale Agostino Vallini il principe di Santa romana Chiesa chiamato da Papa Francesco ad occuparsi dello scontro in atto tra la diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e la Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati, susseguente alle mancate riforme dello statuto richieste oltre tre anni fa dal vescovo Luigi Renzo. È lui, quindi, l’alto prelato che sta coordinando gli incontri tra le parti che da settimane si stanno susseguendo nelle sedi romane, nel tentativo di dirimere la questione e sbrogliare l’intricata matassa.

Un compito per nulla facile, visto che la vicenda ormai da tempo ha assunto i toni di una telenovela senza fine, non mancando di destare sconcerto e scandalo tra i fedeli e tra coloro che si rifanno al carisma di Natuzza Evolo, la mistica con le stigmate morta il primo novembre del 2009, di cui lo scorso mese di aprile il presule miletese ha avviato il processo di beatificazione.

Il cardinale Vallini, ad ogni modo, è una personalità di indubbio prestigio. Tra gli incarichi rivestiti negli anni, prima della rinuncia per raggiunti limiti d’età, quello di vicario generale di sua santità per la diocesi di Roma – cioè del vescovo cui il Papa delega il governo della porzione della diocesi, ricadente nel territorio italiano – che di fatto esercita le funzioni di vescovo di Roma, pur non portandone il titolo. Tuttora è membro della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica, della Congregazione per i vescovi, della Congregazione per le Chiese orientali, della Congregazione per le Cause dei Santi, del Pontificio consiglio per i Testi legislativi e dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica.

Chi, dunque, meglio di lui può riuscire nel compito assegnatogli da Papa Bergoglio? Al momento l’attesa è per la decisione che la Congregazione del Clero prenderà sul ricorso presentato mesi fa dalla Fondazione, avverso la revoca del decreto di religione e di culto sottoscritta da monsignor Renzo in conseguenza delle mancate modifiche dello statuto. L’iniziativa è tesa a scongiurare lo scioglimento dell’ente voluto a suo tempo dalla Serva di Dio per la realizzazione della Villa della Gioia.

La sentenza dell’organismo vaticano guidato dal cardinale Beniamino Stella doveva inizialmente giungere entro il 2 febbraio, poi lo slittamento di tre mesi fino al 2 maggio, con il chiaro intento del designato di Papa Bergoglio di prendere tempo al fine di limare i dettagli di un accordo che, almeno questa è la sensazione, alla fine si farà. La querelle sembra destinata a chiudersi subito dopo la Pasqua, che quest’anno ricadrà il 12 aprile. Qualche settimana prima del termine prefissato, dunque.

Qualora si riuscisse a trovare definitivamente la quadra sugli argomenti in discussione –  riguardanti la gestione esclusiva della chiesa della Villa della Gioia ad opera della diocesi, l’aumento da 9 a 11 del numero dei componenti del direttivo e lo spostamento in premessa del testamento spirituale di Mamma Natuzza – si spianerebbe in parallelo la strada per la consacrazione dell’edificio sacro, da tempo ultimato, e per l’avvio sostanziale, e non solo sulla carta, della causa di beatificazione dell’umile donna di Paravati. Con grande gioia dei tanti figli spirituali della mistica, sparsi per il mondo, e della stessa Santa sede.

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