giovedì,Aprile 25 2024

Ramadan, il messaggio augurale della diocesi a «fratelli e sorelle musulmani»

Il direttore dell’Ufficio per il dialogo interreligioso don Cannatelli invita a rinsaldare le relazioni tra cristiani e musulmani, nel segno della Sacra Scrittura e del Corano

Ramadan, il messaggio augurale della diocesi a «fratelli e sorelle musulmani»

Il prossimo 13 aprile i musulmani inizieranno il mese del Ramadan 1442, dedicato al digiuno, alla preghiera e all’elemosina. In vista di questo importante appuntamento per tutto il mondo islamico, arriva oggi il messaggio augurale di don Bruno Cannatelli, direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, il quale, rivolgendosi «ai cari fratelli e sorelle musulmani» residenti su questo territorio, sottolinea la particolarità dell’attuale momento, «in cui si è costretti a fare memoria delle tante persone di tutte le fedi che hanno perso la vita e di milioni di persone che soffrono a causa del Covid-19.

Don Cannatelli

Sia la Sacra Scrittura che il Corano – afferma il sacerdote –  ci dicono che bisogna rinsaldare le relazioni tra cristiani e musulmani e l’incontro di Papa Francesco con il grande Imam Ahmad Al-Tayyeb ai primi di febbraio del 2019 e con l’ayatollah Al-Sistani del mese scorso sono un impulso a costruire ponti di amicizia per abbattere i muri alzati dalla paura e dalla ignoranza e ribadire l’amicizia e la fondamentale importanza della collaborazione tra le religioni. Da Ur, in Caldea, luogo di nascita del padre Abramo per ebrei, cristiani e musulmani – prosegue – è venuto un ulteriore appello alla fratellanza ed è stato affermato che Dio è misericordioso e che l’offesa più blasfema è profanare il suo nome odiando il fratello. L’estremismo e la violenza non nascono da un animo religioso, ma sono tradimento della religione».

Nel suo messaggio rivolto ai musulmani del Vibonese il direttore dell’Ufficio diocesano mette poi in evidenza l’esigenza di favorire, «sia in ambito civile che religioso», un nuovo modo di vivere, in cui nella fratellanza reciproca «la persona umana sia rispettata specialmente se malata, povera e bisognosa. Servire gli altri – puntualizza don Cannatelli – testimonia l’amore universale di Dio per tutti gli esseri umani, perché Egli ha creato ognuno e ogni cosa e si prende cura del suo creato con lo stesso amore. In questo tempo di Pasqua per noi Cristiani e nel mese di Ramadan per Voi Musulmani – conclude – restiamo uniti nella nostra fede in Dio che non ci lascia nelle tenebre e nella morte, ma che ci invia i suoi profeti e ci svela le sue Sante Scritture per illuminare il nostro cuore e le nostre menti».

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