giovedì,Giugno 19 2025

Mare inquinato a Pizzo, cittadini e imprenditori già mobilitati: «Senza azioni immediate sarà un’altra estate da schifo» – VIDEO

Un incontro pubblico alla Marinella ha riacceso i riflettori su una situazione ambientale ormai cronica. Anna Rosa (Uniti per il Golfo di Sant'Eufemia): «In 25 anni non si è fatto nulla per eliminare le cause»

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L’inquinamento del mare nel tratto di costa che da Gizzeria arriva a Pizzo continua a preoccupare cittadini e operatori turistici. La maladepurazione, l’assenza di collettamenti fognari, gli scarichi abusivi e l’agricoltura intensiva sono tra le diverse cause che da anni concorrono a deturpare un vero e proprio paradiso terrestre. Una situazione contro cui le associazioni del territorio continuano a battersi, cercando di coinvolgere quanti più cittadini possibile. Lo scorso mese di novembre, presso l’Istituto Nautico di Pizzo, è nato il comitato “Difendiamo il mare”, che questa mattina, nel corso di un incontro pubblico in località Marinella a Pizzo, ha voluto fare il punto sullo stato di salute del mare, sulle prospettive future e sulle richieste di intervento avanzate alla politica regionale.

«Noi chiediamo che tutte le istituzioni preposte alla salvaguardia del mare facciano la loro parte – ha spiegato Anna Rosa, portavoce dell’associazione Uniti per il Golfo di Sant’Eufemia e referente del comitato “Difendiamo il mare” –. Le interlocuzioni frequenti che ci sono state con la Regione dal 25 novembre a oggi hanno garantito che saranno effettuati degli interventi, se non propriamente strutturali, almeno tampone. Cosa mi aspetto dalla prossima estate? Non sarà diversa da quelle precedenti, sarebbe anche abbastanza ingenuo crederlo. Ma confidiamo in qualche intervento che possa rendere la situazione un po’ migliore. Poi occorrerà parlare di interventi strutturali, senza i quali non andiamo da nessuna parte».

Dal report del 2000 redatto dalla Nautilus, che certifica l’inquinamento del mare, ne individua le cause e sollecita interventi, ad oggi «non è cambiato assolutamente nulla», fanno sapere dal comitato “Difendiamo il mare”, denunciando una problematica che minaccia fortemente anche il turismo: «Qui c’è un bellissimo clima, una gastronomia, una storia, e quindi i clienti in qualche modo sopperiscono al fatto di non potersi fare uno o due giorni di bagno – commenta Emanuele Stillitani, imprenditore turistico e rappresentante del comitato –. È chiaro però che, se da uno o due giorni il problema dovesse estendersi all’intera settimana, allora non si parlerebbe più di vacanze. Si comincia a perdere appeal, le grandi strutture vanno via, i tour operator cambiano zona e si arriva, purtroppo, a dover ricostruire tutto».

Sulle interlocuzioni con la Regione, Stillitani ha aggiunto: «Ho trovato una grande sensibilità da parte dell’assessore regionale Calabrese su questo problema. Ci ha promesso che i fondi a disposizione saranno utilizzati per risolvere queste situazioni. È chiaro che ci vuole tempo: è inutile pensare che in 3-4 mesi si possa risolvere la problematica dei depuratori, delle condotte o si possano realizzare lavori strutturali. Noi abbiamo chiesto degli interventi concretamente fattibili entro l’inizio di questa stagione».

Insomma, la politica, la Regione e i Comuni devono fare la loro parte: è questo il messaggio lanciato con forza nel corso dell’incontro, volto anche a presentare eventuali azioni di protesta qualora si dovessero riproporre condizioni simili a quelle delle precedenti estati. «Noi siamo pronti al dialogo – ha concluso Anna Rosa – però è chiaro che, se dovessimo assistere a una sordità totale da parte di chi deve agire, ci faremo aiutare dalla cittadinanza e ci faremo sentire».

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