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Palazzo Gagliardi a Vibo: il Filippo’s dei Daffinà resta al suo posto, condannato il Comune

Il Tar ha accolto il ricorso della “Daffinà Maria Francesca & C”. Annullata la delibera di revoca della giunta di Elio Costa che faceva marcia indietro sull’assegnazione in locazione di parte dell’immobile

Palazzo Gagliardi a Vibo: il Filippo’s dei Daffinà resta al suo posto, condannato il Comune

Resterà al suo posto il locale Filippo’s, ospitato con un contratto di locazione per uso commerciale in parte del piano terra dello storico Palazzo Gagliardi di Vibo Valentia di proprietà comunale.

La prima sezione del Tar di Catanzaro ha infatti annullato la delibera con la quale l’1 dicembre 2015 l’attuale giunta comunale guidata dal sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, aveva revocato una precedente delibera del 21 ottobre 2010 della stessa giunta con cui erano state a sua volta revocate altre due delibere del gennaio 2010 e del 29 settembre 2014 contenenti le direttive per l’assegnazione in locazione per uso commerciale di parte dell’immobile “Palazzo Gagliardi” di proprietà del Comune.

Accolto, dunque, dai giudici amministrativi il ricorso dell’avvocato Giovanni Spataro per conto della “Daffinà S.a.s” di Daffinà Maria Francesca & C. e condannato il Comune di Vibo Valentia, in persona del sindaco in carica, al pagamento delle spese processuali e legali da liquidare in favore della società ricorrente.

I fatti. Con delibera di giunta del 2010 l’amministrazione dell’allora sindaco, Nicola D’Agostino, aveva impartito direttiva al competente dirigente comunale di settore di assegnare in locazione parte di “Palazzo Gagliardi, di proprietà comunale, mediante la predisposizione di una gara pubblica da aggiudicarsi con la procedura dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.

In esito alla procedura concorsuale, l’8 luglio 2012 era stato stipulato un contratto di locazione per l’uso di parte dei locali posti al piano terra dell’immobile, per una superficie complessiva di 170 metri quadri, concessi in godimento alla Daffinà Sas di Daffinà Maria Francesca & C. al fine di destinarli “ad attività commerciale e di somministrazione di bevande ed alimenti -caffè letterario”. In pratica, l’attuale locale denominato “Filippo’s”.

La durata della locazione era stata fissata in sei anni, secondo le previsioni di legge.

Con delibera di Giunta del 29 settembre 2014 era stata quindi impartita direttiva per l’assegnazione in locazione della rimanente parte del piano terra, non ancora locata.

Il “pasticcio”. Nel frattempo, però, era in corso uno scambio di corrispondenza tra il Comune di Vibo Valentia e la Regione Calabria concernente Palazzo Gagliardi sottoposto a finanziamento nell’ambito del P.S.U. (Programma di Sviluppo Urbano) del Por Calabria 2000/2006 per un “Progetto e restauro per creare un nuovo Polo Universitario”, con sovvenzione Fesr di euro 3.197.483,00, rimodulato ad euro 2.872.977,35, chiuso e rendicontato alla data del 30 giugno 2010.

Con note del 10 giugno 2014 e del 18 giugno 2014 la Regione ha quindi chiesto al Comune una relazione riguardo alla destinazione dell’immobile, precisando che il finanziamento ricevuto impedisce la destinazione dell’immobile a scopi di lucro o commerciali.

La giunta comunale guidata da Elio Costa (in foto) a questo punto, nonostante l’instaurazione del contratto di locazione con il locale Filippo’s dei Daffinà, l’1 dicembre 2015 – con il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica del responsabile di settore Filippo Nesci (comandante della polizia municipale, in foto in basso)faceva marcia indietro e revocava le delibere di giunta del 2010 e del 2014 con cui erano state impartite direttive per la locazione del piano terra di “Palazzo Gagliardi”.

Il ricorso ed il verdetto del Tar. Da qui il ricorso della Daffinà Sas di Daffinà Maria Francesca & C. che ha ottenuto dai giudici amministrativi l’annullamento della delibera di revoca del Comune dell’1 dicembre 2015. Per il Tar, l’amministrazione comunale di Vibo Valentia nel caso di specie ha “del tutto omesso di prendere in considerazione la situazione di affidamento del privato, titolare di un rapporto contrattuale da quasi quattro anni”, vale a dire il Filippo’s dei Daffinà. Per i giudici amministrativi, è indubbio che i provvedimenti di revoca possano incidere anche su rapporti negoziali già in essere, essendo ciò espressamente previsto dalle norme, ma resta “imprescindibile l’obbligo dell’amministrazione comunale di procedere ad adeguata ponderazione degli interessi contrapposti e di darne adeguatamente conto con la motivazione”. L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Elio Costa, invece, nel caso di specie ha omesso sia di comunicare l’avvio del procedimento ai Daffinà – per come rilevato dall’avvocato Spataro nel suo ricorso -, sia di motivare il perché del provvedimento di revoca il quale si è limitato solo “ad affermare che non è possibile destinare i locali di Palazzo Gagliardi ad un uso diverso da quello previsto dal finanziamento assentito con i fondi Psu”.

Per il Tar, ci si trova dinanzi ad un chiaro difetto di motivazione da parte dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Elio Costa, poiché “non una parola viene spesa riguardo alla ponderazione dell’interesse pubblico perseguito, peraltro del tutto eccentrico – sottolineano i giudici amministrativi – rispetto a quello alla base del provvedimento revocato, e l’interesse del privato parte di un rapporto contrattuale, la cui rilevanza avrebbe dovuto essere di immediata percezione”.

Per tali motivi il ricorso dei proprietari del locale Filippo’s è stato ritenuto fondato ed accolto.

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