Ottanta studenti delle IV e V classi dell’istituto Piria di Rosarno hanno partecipato alla prima lezione dell’università antimafia di Limbadi realizzata in un bene confiscato alla cosca dei Mancuso. Nella residenza che fu di uno dei boss della potente cosca del Vibonese è partito il primo workshop che durerà fino a domani, quando arriverà Il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico. 

Ad aprire i lavori il magistrato Marisa Manzini che si è soffermata sulla storia, il ruolo e la personalità delle donne di ‘ndrangheta: da Tita Buccafusca, moglie del boss Pantaleone Mancuso, a Maria Chindamo, vittima di lupara bianca, scomparsa proprio nel territorio di Limbadi. 

Università dell’antimafia, al via i corsi a Limbadi

Sono seguiti gli interventi del giornalista Claudio Cordova, del  vicepresidente nazionale e presidente della Confapi Calabria, Francesco Napoli e della coordinatrice nazionale di Riferimenti. 

Adriana Musella durante il suo intervento ha condannato le parole del boss Pantaleone  Mancuso che nelle scorse settimane, durante un processo a Vibo, rivolgendosi alla Manzini le aveva intimato di “stare zitta”.