giovedì,Aprile 25 2024

Condotta di scarico delle acque reflue ancora a galla a Santa Maria di Ricadi – Video

Oltre un anno non è bastato al Comune per porre fine ad uno “spettacolo” indecente e ad un tubo che continua a fare brutta mostra di sé in spiaggia costituendo un vero pericolo per i bagnanti

Condotta di scarico delle acque reflue ancora a galla a Santa Maria di Ricadi – Video

Amministrazione comunale nuova, problemi….vecchi. Ci siamo ripetutamente occupati in questi anni dell’enorme tubo della condotta del depuratore che fa brutta mostra di sé sulla spiaggia di Santa Maria di Ricadi in località Fortino (o “statua del giudice” che dir si voglia). Da ultimo lo abbiamo fatto con un apposito servizio nel settembre dello scorso anno, sottolineando che al Comune di Ricadi non era bastata l’intera estate (2020) per interrare o almeno per provare a coprire, sia pure parzialmente o in superficie, il tubo che per “regola”, e secondo quanto previsto dagli originari lavori, doveva essere interrato ad almeno cinque metri di profondità. A quanto pare non è bastato neanche l’intero inverno e metà del 2021 per porre fine a quello che appare come uno “spettacolo” (indecente) unico nel suo genere e senza paragoni nel resto d’Italia. Non siamo infatti a conoscenza di altre condotte del genere poste in “bella vista” in spiaggia. Una situazione vergognosa per come abbiamo ripetuto (inascoltati) in questi anni. [Continua in basso]

Siamo ora venuti in possesso di un video girato in acqua per documentare il distacco del tubo dal fondo marino, ancorato alla meno peggio con delle catene (invece di essere interrato). Una situazione di pericolo, quindi, per bagnanti e imbarcazioni, con il tubo della condotta di scarico delle acque reflue praticamente in balia delle onde ed a riva, calpestabile anche dai bambini. Secondo le previsioni dei lavori originari (lavori per i quali sono stati spesi negli anni milioni di euro), il tubo doveva essere, oltre che interrato, ancorato saldamente sul fondo del mare. Non ci vuole un esperto per capire che i lavori sono stati eseguiti male, con buona pace di qualche “tecnico” locale e di qualche politico del luogo pronto a scagliarsi contro le mareggiate (quali?) e anche contro i giornalisti (ce ne faremo una ragione).

Una storia senza fine

La condotta “sottomarina” di scarico delle acque reflue provenienti dall’impianto di Santa Maria di Ricadi tratta pure i reflui dei comuni di Joppolo e Spilinga. Nel marzo del 2017, l’allora sindaco di Ricadi Giulia Russo aveva emesso un’ordinanza contingibile ed urgente per il ripristino della condotta. A seguito di un sopralluogo dell’Ufficio tecnico comunale era infatti emerso che la condotta risultava interrotta in due tratti: il primo nell’arenile ed il secondo nei primi venti metri dalla battigia, con conseguente pericolo per la pubblica incolumità ed un serio rischio ambientale.

Dopo la deviazione delle acque reflue nel torrente Mandricelle, che sbocca nel mare di Coccorino, i lavori necessari per la riparazione della condotta sottomarina e il suo interramento erano stati affidati all’Ufficio tecnico comunale diretto dall’architetto Vincenzo Calzona. Negli anni successivi, quindi, il Comune di Ricadi è intervenuto con nuovi lavori di totale ripristino della condotta per risolvere definitivamente il problema con la sostituzione del tubo. Il risultato – da oltre un anno – è sotto gli occhi di tutti e, vista la situazione di pericolo e di “stallo”, chiediamo a questo punto come testata giornalistica un intervento sul posto della Guardia costiera ed anche della Procura della Repubblica per accertare eventuali reati e capire se lo scarico (si tratta di acque depurate, almeno sulla carta e stando alle analisi in nostro possesso) stia realmente avvenendo a 300 metri dalla riva (per come impone la legge) o meno. In ogni caso, una situazione che aspetta da troppo tempo di essere risolta, senza arrivare a giugno 2021 con il tubo disancorato persino dal fondo marino. Inutile sottolineare il disappunto dei residenti e dei primi bagnanti, costretti a “convivere” con accanto l’enorme tubo del depuratore capace di rovinare i panorami mozzafiato verso Capo Vaticano e le isole Eolie. Un pessimo “biglietto da visita” in una zona – Santa Maria di Ricadi – ad altissima vocazione turistica e dove sono presenti strutture ricettive fra le più prestigiose del Vibonese.

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