Una maggiore sinergia tra Regione, Provincia di Vibo Valenti e Comuni in stretto rapporto con Arpacal e Capitaneria di porto per analisi, controllo e sorveglianza sul tema del mare sporco. È la sintesi della richiesta del Comune di Pizzo, rappresentato dalla triade commissariale Reppucci, Di Martino e Corvo, indirizzato alle istituzioni.
Il tema dell’inquinamento marino continua ad alimentare il dibattito, alla luce dei fenomeni registratesi durante l’intero periodo estivo. «Dopo una breve tregua – scrivono i commissari – sono di nuovo comparse nel mare prospiciente la città di Pizzo chiazze, prevedibilmente costituite da liquami di fogne che, oltre a rappresentare uno spettacolo sgradevole e riprovevole, possono costituire un pericolo per la salute pubblica, tenuto conto che le spiagge, per le attuali favorevoli condizioni climatiche, continuano ad essere affollate da turisti e villeggianti».
Da qui si chiede con urgenza di fare chiarezza sulle “preoccupanti presenze” insistenti lungo il litorale nonché sulle cause che le determinano. Indagini che devono interessare enti e organismi coinvolti nelle attività riguardanti le condizioni del mare e della balneabilità. La lotta all’inquinamento, a giudizio della commissione straordinaria alla guida del Comune napitino, richiede «una visione e un approccio unitario». Da qui la necessità di:
Si tratta di un problema complesso e «così impattante negativamente sulla vocazione turistiche che territorio che impone un’azione forte, decisa e energica dei comuni costieri nel contrasto, feroce e fermo, al fenomeno degli scarichi e allacci abusivi». I Comuni, spesso in condizioni di dissesto o pre-dissesto, «riescono a fare ben poco a livello di controllo e sorveglianza per le gravi carenze organiche nel corpo della polizia municipale e ufficio tecnico «come nel caso del Comune di Pizzo, in dissesto dal 2017».
Per i commissari «anche un maggior e più diffuso civismo e senso di responsabilità di chi utilizza la spiaggia è auspicabile oltre ad un’azione comunale più incisiva ed energica a livello sanzionatorio». Il documento, oltre alla Regione, è stato inoltrato alla Prefettura nonché Provincia e Capitaneria di porto.
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