venerdì,Aprile 19 2024

Lungomare di Coccorino, le foto compromettenti dello scempio – Video

Mentre scatta un secondo sequestro, il tecnico del Comune di Joppolo, Sabatino Panzitta, ammette la coincidenza fra l’escavatore autorizzato dall’ente e quello che ha spostato i massi a mare con una scia che porta nel terreno privato di un imprenditore

Lungomare di Coccorino, le foto compromettenti dello scempio – Video
L’escavatore che ha rotto il muretto del lungomare

Nella baia di Coccorino, nel comune di Joppolo, c’è un secondo sequestro dopo i lavori che hanno danneggiato il lungomare. Sigilli ora anche ai confini del terreno privato frontale al manufatto ed al muretto del lungomare sbriciolato, probabilmente da un escavatore che era impegnato dentro il terreno privato a livellare il tutto. Il sequestro della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia lascia libero il fondo, ma blocca una porzione di terra che separa la proprietà privata e il piede della scarpata sovrastata da una rupe.

Ci sono inoltre foto inedite che sembrano testimoniare come i lavori incriminati per il danneggiamento del lungomare siano partiti proprio dal fazzoletto di terra degli imprenditori turistici Vecchio e tale evidenza la conferma anche Sabatino Panzitta, il tecnico del Comune che è stato nominato pure quale custode giudiziario del primo sequestro. «Sì in effetti c’è coincidenza» risponde Panzitta quando gli mostriamo la foto. [Continua]

L’escavatore autorizzato dal Comune per i lavori nel torrente Mandricelle

L’ammissione è importante perché al Comune nei giorni successivi alla scoperta dei lavori abusivi è arrivata una richiesta – da parte degli stessi imprenditori Vecchio – per avere, come ogni anno, in concessione una parte dell’arenile per realizzare un lido, vicino alla lingua di terra e sassi aggiunti in occasione delle manovre sbagliate del mezzo meccanico che ha rotto il muretto del lungomare oggi sequestrato.

Sabatino Panzitta ha chiarito come «custode giudiziario, in questo secondo sequestro, è lo stesso proprietario del terreno», circostanza che fa capire come l’imprenditore proprietario del terreno non sia allo stato indagato. «Dipende dal sindaco ora stabilire se dare la concessione oppure no», chiarisce Panzitta le cui dichiarazioni è stato difficile raccogliere, visto che al telefono aveva negato di essere al Comune, salvo poi farsi sorprendere dalla telecamera proprio all’uscita dal Comune.      

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