Un “ambasciatore del futuro” made in Reggio Calabria. Federica Libri, studentessa della terza Csp del Liceo scientifico-sportivo “Alessandro Volta”, è stata l’unica reggina ad approdare al progetto internazionale che ha visto cinquemila alunni delle scuole superiori, provenienti da oltre 75 Paesi e sei continenti, indossare i panni di ambasciatori e diplomatici. Svoltosi a New York, nella sede delle Nazioni Unite, l’iniziativa ha visto confrontarsi i ragazzi sui temi oggetto dell’agenda politica internazionale. Nel rivestire questo ruolo, i delegati hanno svolto le attività tipiche della diplomazia: hanno tenuto discorsi, preparato bozze di risoluzione, hanno negoziato con alleati e avversari ed infine, hanno risolto conflitti imparando a muoversi all’interno delle regole e delle procedure Onu. Federica Libri, quindi, ha portato in alto il nome della città di Reggio oltreoceano. Per la Calabria in tutto sono stati due gli studenti selezionati. Oltre a lei c’era Francesco Scervino del Liceo scientifico di Cirò, in provincia di Crotone. «Mi sono sentita fortunata – ha affermato la brillante studentessa reggina – perché compiere un’esperienza del genere aiuta sia a maturare oltre che a crescere culturalmente. Mi ha permesso, infatti, di confrontarmi non solo con altri studenti italiani ma anche di tutto il mondo consentendomi di conoscere nuove e altre realtà e guardarle anche con un occhio diverso. Ci sono realtà che pensiamo siano migliori delle nostre e, invece, molti ammirano il nostro Paese che noi a volte non valorizziamo». Per l’occasione, la giovane ha simulato di essere l’ambasciatrice del Trinidad e Tobago della commissione Unesco per la quale lei e una sua compagna della Sardegna hanno dovuto proporre delle “risoluzioni”. «Abbiamo prima fatto per due mesi una formazione a distanza sul diritto internazionale – ha dichiarato – e sull’organizzazione dell’Onu e delle varie commissioni. Prima di partire poi, abbiamo elaborato il nostro “Position Paper” in lingua inglese dopo aver studiato la geografia, la cultura e le problematiche del Paese che rappresentavamo e capire quali erano i suoi rapporti internazionali».