martedì,Aprile 16 2024

È corsa alle candidature al Comune di Vibo, ci provano anche i “Liberi e forti”

Il movimento di ispirazione cattolica ha dato vita nei giorni scorsi al primo direttivo provinciale guidato dall’avvocato Marcello Natale. Ecco le linee guida della proposta

È corsa alle candidature al Comune di Vibo, ci provano anche i “Liberi e forti”
Palazzo Luigi Razza, sede del Comune di Vibo Valentia

Si susseguono ormai senza soluzione di continuità le “discese in campo” da parte di movimenti e realtà politico-associative decise a prendere attivamente parte alle prossime consultazioni che, a primavera, porteranno al rinnovo del consiglio comunale di Vibo Valentia, dopo la fine anticipata della consiliatura guidata dal sindaco Elio Costa. A farsi avanti ora è il movimento “La nuova frontiera dei liberi e forti”, realtà, nata due anni fa, che si richiama «ai valori ideali della Scuola di dottrina sociale della Chiesa e di Luigi Sturzo, politico fondatore del popolarismo cattolico». I Liberi e forti vibonesi «non inseguono né vogliono creare un nuovo partito cattolico, poiché ritengono il movimento lo strumento più adatto al nostro tempo che è di oggettivo superamento delle ideologie. In buona sostanza si vuole partecipare alla costruzione di una città centrata sulla persona, protagonista dello sviluppo sociale, economico e culturale del territorio. Investire sulla famiglia, motore relazionale-valoriale della società. Liberi e forti sarà un riferimento d’impegno verso ideali e valori di ispirazione cristiana, con grande apertura verso le altre aggregazioni politiche e con un progetto condiviso per lo sviluppo dei territori, la progettualità e il sostegno al lavoro per le nuove generazioni». Il movimento per sua stessa ammissione «intende dar vita all’elaborazione di un progetto etico-politico-sociale favorendo la formazione di tutti coloro che si impegnano a contribuire alla  condivisione del bene comune. Un progetto politico costruito per incoraggiare le buone pratiche, per stimolare la creatività, per facilitare iniziative personali in un agire collettivo attraverso: l’impegno nella società civile e nelle istituzioni, il miglioramento economico, etico, materiale-estetico della società;  valorizzando la centralità della persona umana, della pace e della giustizia; sostenendo la cultura dell’etica e della legalità; rafforzando la formazione alla carità politica; valorizzando la centralità della famiglia e del suo ruolo sociale ed educativo; promuovendo principi cardine come la solidarietà, la prossimità e la sussidiarietà; inclusione sociale e lotta alla povertà».

In Calabria il movimento è presente in tutte le province, guidato dal presidente Pino Campisi. Da oggi – viene spiegato – inizia il percorso anche a Vibo attraverso l’impegno di un numeroso nucleo fondativo che ha già deliberato e creato il primo direttivo provinciale di cui fanno parte Piero Barletta, Cristian Lagrotteria, Salvatore Mandaradoni, Franco Muzzopappa, Bruno La Fortuna, Mimmo Pontoriero, Piergiuseppe Maiolo. L’avvocato Marcello Natale è il presidente provinciale, Mimmo Orecchio è stato designato quale componente del direttivo regionale. Nella prima riunione lo stesso direttivo, «in un confronto propositivo, si è soffermato su alcuni punti per il rilancio vocazionale del territorio, a partire da quello solidale e sociale. Nasce la prima proposta progettuale strategica per il Vibonese: istituzione di tre Patti relazionali territoriali: il Patto per Vibo (comuni area centrale che ruotano intorno alla città capoluogo), il Patto della Certosa (comuni e territori montani e collinari), il Patto di Tropea (Comuni e territori costieri). I Patti relazionali territoriali sono pensati come soggetti giuridici per creare delle Agenzie di sviluppo territoriale, finalizzate a generare nuove tematiche e costruire filiere per il potenziamento di reti e/o di cluster di imprese; avviare e sostenere percorsi di progettazione partecipata attraverso l’utilizzo integrato e complementare di tutti gli strumenti tecnico-finanziari; favorire processi di innovazione e di cambiamento nei sistemi di governance della Pubblica amministrazione; adottare un approccio progettuale dando vita ad  Sistema locale integrato valorizzando l’identità e le risorse locali e producendo sviluppo, lavoro e benessere per la collettività. Particolare attenzione – si garantisce – sarà dedicata alle problematiche della sanità, laddove vi è una crescente domanda di tutela di salute e benessere che esige innovazione dei modelli e dei processi di assistenza e prevenzione. Per i Liberi e Forti vibonesi di fondamentale importanza è la questione del divario generazionale, che deve coinvolgere il Comune in un processo strategico di impegno istituzionale e ridurre il disagio giovanile, creando le condizioni, assieme ad un largo partenariato provinciale e regionale, per maggiori opportunità occupazionali». 

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