Sanità vibonese, Soriano non risparmia i vertici del suo partito

«Dalle linee guida aziendali alla rete ospedaliera passando per il nodo del nuovo ospedale e le deficienze strutturali del vecchio, la provincia di Vibo Valentia sta per subire l’ultimo, forse letale colpo al suo, già debole, sistema sanitario. Ma ciò che veramente lascia basiti è l’indifferenza e/o scarsa incisività di molti rappresentanti del mio partito, partendo dal deputato Bruno Censore per finire al presidente della commissione regionale Sanità, Michele Mirabello, che in questi giorni di grande difficoltà sembrano impegnati in tutt’altro».

Colpisce a testa bassa il segretario cittadino del Partito democratico, Stefano Soriano, gettando il sasso nello stagno di una questione sanità, sempre all’ordine del giorno nel Vibonese, ma che, come osserva lo stesso Soriano non pare agitare più di tanto il sonno degli esponenti del suo stesso partito.

Il segretario mette così in fila gli elementi di un disagio: «si parte con la pubblicazione delle linee guida aziendali da parte del Commissario Scura all’interno delle quali si legge chiaramente che a Vibo verranno chiusi i reparti di Nefrologia e Malattie infettive e verranno declassati a strutture semplici dipendenti da Catanzaro la radiologia ed il laboratorio analisi; si continua con l’iter della costruzione del nuovo ospedale. I lavori che sarebbero dovuti iniziare in settembre ad oggi non sono ancora iniziati. Responsabilità della burocrazia regionale, dei presunti problemi che potrebbero riguardare l’aspetto idrogeologico del terreno (cosa smentita da diversi tecnici che hanno fatto studi sul terreno) o dei vari decreti Scura? Il dato è che si è mosso poco o nulla nell’ultimo anno e mezzo».

Ancora, «continuando nell’analisi delle lacune della sanità vibonese è necessario ricordare come nelle scorse settimane siano comparse delle crepe in alcuni reparti dello Jazzolino che hanno indotto i Vigili del fuoco a chiudere alcune zone del nosocomio riducendo ulteriormente i posti letto già esigui in alcuni reparti. Ad oggi, nonostante sia elevata l’attenzione dell’azienda e del dg, non è ben chiaro se vi siano rischi concreti per la staticità della struttura ne quando si potranno riaprire i reparti parzialmente chiusi».

Infine, «concludendo con la rete ospedaliera e la nuova assegnazione di posti letto, è necessario osservare come in base al decreto Scura a Vibo ne vengono assegnati 2 ogni mille abitanti contro i 4.2 di Catanzaro ed i 3.3. di Crotone. Il dato è agghiacciante oltre che assurdo, perché è come se si dicesse che i cittadini di Vibo Valentia e provincia abbiano meno diritto ad essere curati rispetto a quelli delle altre province ed a quelli italiani dove la media di posti letto per mille abitanti è di 3.7».

A tutto questo, spiega ancora Soriano, «si aggiunge la chiusura della postazione del 118 nella provincia di Vibo Valentia ed il suo accorpamento con Catanzaro. Tutti questi numeri certificano solo dei dati di fatto incontrovertibili: chiude l’ospedale di Tropea; l’ospedale di Serra San Bruno non chiude per il momento ma si avvia ad essere chiuso con i prossimi tagli; il nuovo ospedale di Vibo Valentia non si farà perché gli atti parlano chiaro. Non si possono chiudere alcuni reparti, declassarne degli altri e contemporaneamente spendere tanti milioni di euro per una cattedrale nel deserto che dovrebbe al massimo ospitare quattro o cinque reparti con pochissimi posti letto; il cittadino di Vibo Valentia ancora una volta è un cittadino di serie C!; i rappresentanti nelle istituzioni di questo territorio sono scarsamente incisivi sui problemi della nostra provincia».

A questo punto Soriano si appella, in primis, al presidente Oliverio: «venga a Vibo Valentia a toccare con mano il momento di fortissima difficoltà che la nostra provincia sta vivendo in ambito sanitario. In secondo luogo rivolgo un invito ai nostri deputati ed al segretario regionale Magorno affinché si risolva questa vicenda del commissariamento della sanità in quanto la Calabria ha necessità che non ci sia dicotomia nella gestione della sanità e che la stessa venga affidata alla Regione Calabria ed al presidente Oliverio cosi per come avviene in tutte le regioni d’Italia». E, sulla questione del commissariamento, Soriano chiude: «la gestione Scura della sanità calabrese non ha fino ad oggi apportato vantaggi, anzi ha ridotto notevolmente il servizio offerto a chi ha bisogno e soprattutto ha favorito l’emigrazione sanitaria, aumentando la spesa sanitaria calabrese».

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