“L’inefficienza becera che, nell’incuria di tutti e, soprattutto, di coloro i quali sarebbero deputati istituzionalmente a porvi rimedio, sfocia nel più classico e rovinoso autolesionismo. Questa è l’immagine che ci viene in mente se guardiamo allo scempio che l’amministrazione comunale di Pizzo Calabro è riuscita a produrre in pochi mesi dall’aggiudicazione del servizio Rsu al Consorzio Sinergie, non solo non migliorandolo ma addirittura smantellandolo pezzo per pezzo per ridurre un territorio – che fino a pochi mesi fa era il fiore all’occhiello nel comparto per la qualità del servizio – a una vera e propria discarica a cielo aperto”. E’ quanto dichiara in una nota il coordinatore provinciale dello Slai Cobas, Nazzareno Piperno. “Le responsabilità di tutto ciò, come spesso avviene, non vanno ricercate in un’unica direzione, essendo diversi i soggetti cui addebitare le colpe, ma è indubbio che, tra questi, la responsabilità maggiore sia dell’amministrazione comunale. A fronte di roboanti bandi di gara che prevedono un’infinità di servizi fa da contraltare la messa sul piatto della bilancia d risorse limitate. Conseguenza: meno operai assunti e quindi meno servizi svolti con gli operai in organico, sfruttati all’inverosimile nell’improbabile tentativo di ottimizzare un servizio che richiederebbe altre e ben maggiori risorse anche umane. Operai che, poi, oltre ad essere insufficienti per numero, vengono stressati dalle difficoltà economiche, venendo retribuiti a singhiozzo e sempre con ritardo e, per di più, in misura inferiore al dovuto, non avendo, ad esempio, fino ad ora, mai ricevuto il compenso per il lavoro notturno previsto dal Contratto collettivo nazionale e costretti anche ad operare in condizioni difficili, esposti alle intemperie, senza indumenti e senza protezione sanitaria e con mezzi fatiscenti privi di manutenzione.