giovedì,Marzo 28 2024

Mileto alle prese con diverse discariche abusive a cielo aperto – Foto

Cittadini incivili continuano ad inquinare il territorio scaricando rifiuti di ogni genere anche lungo le strade che portano a Francica, Filandari, Ionadi e San Costantino

Mileto alle prese con diverse discariche abusive a cielo aperto – Foto

Nonostante un servizio di raccolta differenziata “porta a porta” sostanzialmente funzionante (lo stesso non si può dire dell’attività di spazzamento), Mileto continua purtroppo a risultare una città accerchiata da discariche abusive a cielo aperto. Basta infatti fare un giro nelle immediate vicinanze del centro urbano per ritrovarsi dinanzi a cumuli di immondizia e di materiale altamente inquinante che, certamente, non fa bene alla salute dei cittadini. Uno dei punti più critici si registra lungo la strada interpoderale “Vindacitu”, che dal rione Calabrò porta al vicino comune di Francica. Qui, nei pressi di un ponticello e di un fiumiciattolo, a farla da padrone sono montagne di rifiuti solidi urbani e di lastre di eternit. Lo scenario purtroppo non cambia se ci si sposta dalla parte opposta della cittadina normanna. Avventurandosi lungo l’arteria che da Mileto conduce a Scaliti e a Filandari, dopo poche decine di metri ed a pochi passi dal centro abitato, ci si ritrova di fronte allo stesso triste spettacolo, con carcasse di elettrodomestici, mobili in disuso e materassi. Il tutto, condito da altra spazzatura di vario genere e dalle immancabili lastre di eternit. Altra situazione non certo edificante (nonostante i saltuari interventi di pulitura degli enti preposti) si registra lungo il tratto della Statale 18 che dalla cittadina normanna porta al bivio di Ionadi e San Costantino Calabro, nei pressi della fontana di “Taccuni”. In questo caso, i “lordazzi” seriali di turno si spingono quotidianamente addirittura oltre, divertendosi a lanciare il loro carico di rifiuti direttamente dal finestrino della propria auto, certi del fatto che rimarranno impuniti. Quanto illustrato rappresenta solo una piccola parte di ciò che, in tema di discariche a cielo aperto, si registra sul territorio. Quello che più fa riflettere, tuttavia, è che almeno in questo caso la colpa maggiore non può essere attribuita alle seppur manchevoli istituzioni locali, ma a quella cospicua frangia di cittadinanza che si ostina a non partecipare alla raccolta differenziata “porta a porta”. Preferendo, colpevolmente, “lanciare” la spazzatura per strada, avvelenare l’ambiente in cui vive e mettere a rischio il futuro dei propri figli, piuttosto che adempiere ad un sacrosanto dovere civico. 

 

 

 

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