I lavori rallentati dal ritrovamento di reperti archeologici sono finalmente finiti. Non stravolta rispetto al disegno originario ma riqualificata con efficacia con i fondi del Pnrr. Ma non manca chi si lamenta dei dissuasori sferici: «Sono troppi invasivi»
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Dopo due anni di interventi, piazza Michele Morelli a Vibo Valentia è nuovamente fruibile. I lavori, rallentati dalla scoperta di alcuni reperti archeologici durante il cantiere, hanno restituito alla comunità uno spazio urbano moderno: nuove panchine, un’area verde rinnovata e i dissuasori sferici per impedire la sosta selvaggia incorniciano la statua del patriota vibonese, posta al centro della piazza.

L’atmosfera del nuovo spazio ha già conquistato qualche esercente. «In particolare all’alba, con le luci ancora accese, è bellissima», commenta l’edicolante della zona.
In generale il giudizio dei commercianti appare positivo. «Finalmente hanno aperto la piazza», afferma la titolare di un’attività a ridosso dell’area. «Ci sono voluti due anni di lavoro ma il risultato ci piace. La piazza è bella, non dobbiamo sempre lamentarci. Qualche piccola imperfezione c’è, qualche dissuasore di troppo… però questa è, e questa dobbiamo tenerci. Il risultato non è male, io non mi lamento. È sempre un'opera nuova».
Non tutti però condividono lo stesso entusiasmo. Un altro commerciante solleva dubbi legati alla sicurezza: «Non mi piace perché non c’è marciapiede. Le macchine passano proprio a filo dei dissuasori sferici. Se usciamo dal negozio rischiamo di essere investiti. Non esiste un vero marciapiede qui. La piazza è bella, nessuno lo mette in dubbio, ma questi particolari andavano considerati prima».

Anche tra i residenti prevale una valutazione positiva, seppur con qualche domanda irrisolta. «È bella questa piazza, anche se non ho capito il senso delle strisce scure diagonali che l’attraversano», afferma un abitante della zona.
Sul nome, però, non ci sono incertezze: «Si chiama piazza Morelli, ex piazza Maio. È dedicata al grande eroe dei moti napoletani. Non l’hanno neppure seppellito nella tomba, lo hanno gettato nelle fosse comuni. Lo sapeva?»

