La presenza del gatto selvatico nell’area del Parco naturale regionale delle Serre viene documentata, per la prima volta, a livello scientifico. A renderlo noto è lo stesso Ente che ammette come la scoperta sia frutto del finanziamento del monitoraggio dei Sic (Siti di interesse comunitario) terrestri concesso dalla Regione Calabria. «Circondato ancora oggi da un alone di mistero per le sue apparizioni fugaci – spiega la direzione del Parco -, il Gatto selvatico europeo (Felis silvestris silvestris) è uno degli abitanti più elusivi della fauna del Parco naturale regionale delle Serre. La specie, unico rappresentante della famiglia dei felidi della fauna italiana autoctona, è protetto dalla legge ed è inserito tra le specie di maggiore interesse conservazionistico della nostra nazione, oltre ad essere ritenuta, la sua, una specie Quasi minacciata». Il Gatto selvatico europeo, «strettamente legato a categorie vegetazionali di tipo forestale, svolge un ruolo cruciale all’interno dell’ecosistema. Per questo motivo, viene considerato come una specie “ombrello”, essendo un carnivoro al vertice della catena alimentare, con notevoli esigenze ecologiche, la cui presenza è indice di complessità e integrità dell’ecosistema». La specie è attualmente distribuita, anche se in maniera frammentata, in gran parte della porzione centro-meridionale della penisola italiana e in Sicilia. In Sardegna è presente la sottospecie africana Felis silvestris lybica, introdotta nell’antichità. In Calabria la presenza della specie è stata documentata in alcune porzioni della catena costiera, oltre che all’interno dei Parchi Nazionali di Pollino, Sila e Aspromonte.
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