martedì,Aprile 16 2024

Turisti sotto il sole rovente di Pizzo in attesa del bus, Paolillo (Wwf): «Servono alberi»

Il responsabile del settore conservazione del sodalizio ambientalista in merito allo stato del parcheggio Pitaro privo degli più elementari servizi: «Né una panchina, né un albero sotto cui ripararsi in attesa del pullman»

Turisti sotto il sole rovente di Pizzo in attesa del bus, Paolillo (Wwf): «Servono alberi»
Immagine repertorio da pexels (foto di Andrea Piacquadio)

«Per favore, piantateli!». L’appello arriva da Pino Paolillo naturalista e responsabile settore conservazione Wwf Vibo Valentia/Vallata dello Stilaro e riguarda la carenza di alberi al parcheggio “Pitaro” sito a Pizzo. La cittadina, tra le mete turistiche più gettonate della Costa degli dei, al centro di un intervento per chiedere la piantumazione di alberi al fine di favorire le zone di fresco durante le roventi giornate estive. [Continua in basso]

«In una qualsiasi giornata di questa estate infuocata, al parcheggio “Pitaro”, località Parrera, nell’ora in cui la canicola non lascia scampo: un gruppo di turisti stranieri (le bionde chiome non lasciano spazio a dubbi), con bambini al seguito, costretti a sedersi sull’asfalto, a ridosso del muro, pur di sfruttare l’unica striscia d’ombra in grado di salvarli dal sole implacabile. Né una panchina, né, soprattutto – riferisce Paolillo – un albero sotto cui ripararsi in attesa del pullman che li avrebbe riportati in uno dei villaggi turistici della costa (dove gli alberi ci sono, eccome, altrimenti nessuno andrebbe in una landa desolata). Forse avranno pensato alla differenza tra le loro città nordiche così ricche di parchi e di strade alberate (loro, che il sole invece lo vedono poco) e questa strana contrada mediterranea dove, mentre le auto al sole diventano dei forni che a entrarci rischi un collasso, si fa a gara a chi di alberi ne taglia o sfregia di più, quasi dessero fastidio piuttosto che ossigeno e refrigerio.

Nella stessa zona sono in corso dei lavori per il “consolidamento del costone”, con enormi sbancamenti che serviranno in realtà per nuovi posti auto (da quel costone non è mai caduto o scivolato neppure un sassolino, ma tant’è) e per la stessa zona avevo sollecitato per l’ennesima volta (c’erano le elezioni alle porte) la piantumazione di alberi, magari sacrificando qualche posto auto, proprio per i motivi di cui sopra. Non so se il progetto del nuovo parcheggio, preveda già un corredo di alberi e un minimo di arredo (chiedere anche dei bagni pubblici forse è troppo). Me lo auguro, ma, in caso contrario, adesso si è ancora in tempo per ovviare a una eventuale dimenticanza. La nostra meravigliosa flora mediterranea è ricchissima di specie idonee a questo clima (per non parlare della varietà di quelle esotiche), per cui, sinceramente, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Perché se è vero che “qualsiasi stupido può distruggere gli alberi” (John Muir), per piantarli non è necessario essere dei geni. Basta mettersi nei panni di quei turisti dai capelli d’oro».

Un’ultima stoccata, Paolillo la riserva ad alcune situazioni di degrado registrate nella cittadina napitina: «Se è vero che qualsiasi incivile può riempire di rifiuti i lati della strada che conduce al parcheggio, per eliminarli non è prevista la laurea in scienze ambientali. Basta farci caso e prendere provvedimenti. Possibilmente evitando di buttarli dall’altra parte della rete di recinzione, secondo il vecchio adagio “occhio non vede, cuore non duole».

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