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Taglio cipressi a Zaccanopoli, Calzone (Wwf): «Ordinanza illegittima, non sono pericolosi»

Il delegato del sodalizio ambientalista contesta l’ordinanza del sindaco Budriesi: «L'operazione di taglio disposta arrecherebbe danni al contesto ambientale e paesaggistico e sarebbe del tutto ingiustificata»

Taglio cipressi a Zaccanopoli, Calzone (Wwf): «Ordinanza illegittima, non sono pericolosi»
I sette cipressi che il Comune di Zaccanopoli aveva ordinato di rimuovere

Nel settembre scorso, il sindaco di Zaccanopoli Maria Budriesi, con apposita ordinanza, aveva sollecitato la ditta esecutrice dei lavori a procedere all’abbattimento e allo sradicamento del gruppo di alberi esistenti nei pressi del cimitero. Una scelta dettata dai “pericoli” che le piante potevano rappresentare. In sostituzione era stata prevista la piantumazione di altri alberi con fusto di ridotte proporzioni e di fogliame tale che possa essere modellato. [Continua in basso]

Angelo Calzone

Una decisione che sta tuttavia trovando ferma contrarietà. In particolare, a intervenire è Angelo Calzone, delegato regionale del Wwf Italia per la Calabria, che si rivolge proprio al sindaco: «Apprendo di un’ordinanza sindacale (prot. n. 3531 del 22.9.2022 n. 24) con la quale ha disposto il taglio e la rimozione di sette cipressi ubicati nel cimitero comunale di Zaccanopoli. Sono costretto a prendere atto che la stessa risulta illegittima atteso che non ricorre nella fattispecie alcun pericolo per l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana».
A giudizio del rappresentante del Wwf «solo a fronte di una puntuale rappresentazione della situazione di grave pericolo attuale che minacci l’incolumità dei cittadini potrebbe giustificarsi l’eccezionale deroga al principio di tipicità degli atti amministrativi ed alla disciplina vigente, attuata mediante l’utilizzazione di provvedimenti extra ordinem».

«E’ necessario che il presupposto delle ordinanze contingibili e urgenti – mezzo per far fronte a situazioni di carattere eccezionale e impreviste costituenti minaccia per la pubblica incolumità e per le quali sia impossibile utilizzare gli ordinari mezzi approntati dall’ordinamento – sia suffragato da istruttoria e motivazione adeguata».

Al contrario, «l’ordinanza sindacale in questione omette di chiarire per quale motivo la situazione di fatto su cui va ad incidere – non generatasi all’improvviso ma venutasi a delineare nel corso degli anni – non può essere, sempre che ne sussistano i presupposti, affrontata con i mezzi ordinari. Non risulta peraltro sia stato richiesto il parere dei carabinieri forestali. Trattasi peraltro di alberi monumentali particolarmente protetti».
In conclusione, Calzone invita e diffida il primo cittadino «ad annullare in autotutela la suddetta ordinanza. Il danno che l’operazione di taglio disposta arrecherebbe al contesto ambientale e paesaggistico sarebbe del tutto ingiustificato e foriero di responsabilità civile, amministrativa ed erariale, se non addirittura penale. Distruzione o deturpamento di bellezze naturali. Meglio sarebbe salvaguardare gli alberi in questione, la memoria e la testimonianza storica, culturale e sociale che essi rappresentano. I cipressi – conclude – sono patrimonio della sua comunità e costituiscono parte essenziale di un luogo dedicato da sempre al culto dei morti e alla pietà degli uomini».

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