Incendio di San Gregorio, l’Arpacal: «Valori di inquinanti inferiori ai limiti»

«Sulla base dei risultati analitici già pervenuti, riferiti ai due filtri di aria, e delle analisi dei cromatogrammi sui campionamenti, sempre di aria, effettuati a ridosso dell’incendio, utilizzando il gas-massa “Hapsite Er” Inficon, si può affermare che i livelli di Ipa in aria risultano inferiori ai limiti di riferimento nel primo filtro (campionato nei pressi dell’incendio) e poco significativi nel secondo (campionato al Liceo “Berto”), mentre i valori di Pcb risultano in entrambi i casi al di sotto del limite di rilevabilità».

È quanto afferma il direttore del Dipartimento provinciale Arpacal di Vibo Valentia, Clemente Migliorino, in una relazione sui primi risultati ottenuti a seguito dell’attività di controllo sugli effetti ambientali provocati dall’incendio nel deposito di rifiuti a San Gregorio d’Ippona, che questa mattina è stata inviata, oltre che al sindaco del comune vibonese, anche al sindaco di Vibo Valentia nonché al Dipartimento Ambiente della Regione Calabria e alla Prefettura di Vibo Valentia.

Migliorino nella relazione – redatta con l’ausilio degli ingegneri Nicola Ocello e Franco Dario Giuliano che sono intervenuti, insieme al collega Pietro Capone e Piero Apa, sui luoghi dell’incendio – riferisce sulle attività di controllo svolte dal Dipartimento Arpacal di Vibo Valentia per valutare gli eventuali effetti, di carattere ambientale, dell’incendio avvenuto il 4 ottobre scorso nel deposito di rifiuti differenziati sito nel Comune di San Gregorio d’Ippona.

Nel corso delle attività sui luoghi dell’incendio, i tecnici Arpacal hanno accertato che buona parte dei rifiuti differenziati interessati dall’incendio, che il titolare ha stimato e dichiarato in quantità di circa 250 tonnellate, erano di tipologia Raee, plastica, legname (sfalci e potature) oltre a mobili vari in legno e metallo.

I tecnici Arpacal hanno proceduto quindi ad una prima analisi dell’aria con uno strumento gas-massa “Hapsite Ee” Inficon da campo; successivamente hanno posizionato nei pressi dell’area dell’incendio un campionatore di aria ad alto volume programmato con flusso di aspirazione di 200 l/h, per il prelievo su filtro di una quantità di aria sufficiente (circa 240 mc) a verificare la presenza di eventuali microinquinanti (nello specifico Ipa e Pcb).

Poi, sulla base di una simulazione effettuata con un apposito software, per individuare le aree di possibili ricadute dei fumi in base al carico d’incendio ed alle condizioni meteoclimatiche in atto, è stato individuato un ulteriore punto di campionamento di aria, presso il Liceo Scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia, distante in linea d’aria circa 2,5 km dal luogo dell’incendio.

Da qui i risultati rassicuranti sulla matrice aria, mentre il Dipartimento provinciale di Vibo Valentia è ancora in attesa delle analisi su campioni di terreno, che comunicherà prontamente, per completare le valutazioni su eventuali ricadute di microinquinanti al suolo.

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