«È stato terribilmente triste e doloroso assistere impotenti all’abbattimento dei maestosi pini di piazza Salvemini», è quanto dichiara l’Osservatorio Civico Città Attiva in una nota durissima che accusa l’amministrazione comunale di Vibo Valentia di aver ignorato le indicazioni del TAR Calabria in merito all’eliminazione degli alberi storici. I volontari definiscono «barbare» le immagini delle ruspe al lavoro e simbolo di «un’insana considerazione nei confronti della natura e dei suoi benefici per tutti noi».

Secondo quanto riportato dall’associazione, tutto sarebbe iniziato con l’ordinanza sindacale n. 15 del 19 febbraio 2025, contro la quale il WWF, con il sostegno di Città Attiva, aveva presentato ricorso al TAR, confidando che l’intervento sugli alberi sarebbe stato rinviato fino a verifiche approfondite. La pronuncia cautelare del TAR sembrava aver rafforzato quella speranza: «In attesa del giudizio di merito fissato per il 2 luglio, nessuno degli alberi avrebbe potuto essere abbattuto, a meno di rappresentare un rischio reale e concreto», evidenzia il comunicato. Tale rischio, ricorda ancora l’Osservatorio, doveva essere accertato «mediante indagine fitostatica con metodo VTA ed indagine tramite metodologia SIM (pulling test)», come stabilito dallo stesso Comune nell’incarico affidato a dicembre 2024.

«E invece no!» tuona l’associazione. «Il Comune di Vibo ha incredibilmente scelto di procedere prima della pronuncia del TAR, inosservante delle sue indicazioni, con una fretta incomprensibile ed allo stato giustificata solo dal timore che la sentenza avrebbe potuto accogliere le istanze del WWF». A rafforzare questa ipotesi, sottolinea ancora Città Attiva, ci sarebbero i documenti depositati in giudizio dallo stesso Comune, dai quali emergerebbe che «l’abbattimento non era previsto nel progetto di riqualificazione della piazza» e che «l’Ente non aveva effettuato l’analisi tecnico-strumentale prescritta», come spiegato pubblicamente dall’avvocato Alessandro Caruso Frezza, legale del WWF.

In un intervento del 23 maggio, l’avvocato Frezza ha precisato che la perizia redatta il 18 febbraio 2025 dal tecnico incaricato dal Comune si era basata esclusivamente su una valutazione visiva (VTA), senza ulteriori verifiche strumentali, ritenute invece necessarie sia dal TAR che dallo stesso atto comunale di incarico.

Per l’Osservatorio Civico, la questione «è talmente importante da meritare approfondimenti», e i cittadini «hanno l’incontestabile diritto di conoscere i fatti». L’associazione ribadisce il proprio sostegno al WWF e annuncia che «continuerà a supportare ogni iniziativa futura, perché restiamo convinti del fatto che una società civile debba tendere a costruire e preservare, non distruggere».

In conclusione, la nota rimarca il valore della pineta di piazza Salvemini, definendola «uno spazio verde che, con le dovute cure, avrebbe potuto essere un piacevolissimo luogo in cui trascorrere del tempo all’aperto, riparati dalla calura estiva». Una perdita, per Città Attiva, tanto ambientale quanto sociale: «Non riusciamo proprio a comprendere come sia stato possibile decidere di privare la cittadinanza dell’opportunità di godere dei mille benefici che derivavano dalla pineta brutalmente distrutta».