Il dibattito sulla possibile scissione dalla Provincia di Vibo Valentia torna ad accendere i riflettori sulle fragilità di un territorio complesso: dalle aree montane al Monte Poro, fino alla fascia costiera. In un momento segnato da tensioni istituzionali e rivendicazioni locali, la Coldiretti interviene richiamando alla responsabilità e a una visione comune.

«Nelle ultime settimane – afferma il presidente di Coldiretti Vibo Valentia, Giuseppe Porcelliil confronto sulla possibile scissione ha evidenziato criticità territoriali diffuse, che riflettono esigenze reali e non più rinviabili». Una posizione che non si schiera nella contesa politica, ma che punta a riportare al centro le condizioni infrastrutturali, sociali ed economiche di un’area che fatica a esprimere il proprio potenziale.

Porcelli riconosce le preoccupazioni dei comuni più esposti, ma anche il disagio silenzioso delle realtà interne: «Le istanze convergono su un punto comune: la necessità di risposte chiare e di un impegno istituzionale condiviso. Non è una dinamica legata al confronto politico, ma una condizione che richiede un approccio unitario e responsabile».

Nel suo intervento, il presidente richiama il ruolo essenziale degli agricoltori, soprattutto nelle aree interne e montane, dove l’abbandono territoriale è più marcato: «Gli agricoltori contribuiscono alla manutenzione del paesaggio rurale, alla prevenzione del dissesto idrogeologico e alla tutela degli ecosistemi. Il loro apporto va riconosciuto e sostenuto come parte integrante delle politiche territoriali».

Per la Coldiretti, la fase attuale può trasformarsi in un’opportunità: quella di avviare un percorso di rilancio basato su analisi oggettive, pianificazione strategica e collaborazione tra istituzioni e forze sociali. «La Provincia di Vibo Valentia necessita di interventi concreti e coordinati per esprimere pienamente il proprio potenziale», sottolinea Porcelli, ricordando la disponibilità dell’organizzazione agricola a fornire competenze e supporto.

«Siamo pronti – aggiunge – a contribuire a un percorso condiviso di rilancio, fondato su un confronto aperto e costruttivo tra istituzioni, comunità locali e organizzazioni di categoria. Serve definire una visione comune e un nuovo paradigma di sviluppo».

In un territorio che dispone di risorse importanti ma spesso sottoutilizzate, l’obiettivo è quello di costruire una crescita equilibrata, capace di tutelare il paesaggio e migliorare la qualità della vita delle comunità. «Siamo disponibili a fare la nostra parte – conclude Porcelli – per sostenere un cammino che valorizzi le qualità del territorio e risponda con efficacia alle esigenze delle popolazioni locali».