L’assessore comunale condivide la proposta della consigliera comunale di Zambrone di non presentare liste per evitare di legittimare la permanenza alla guida della Provincia di Corrado L’Andolina. Ma incassa le critiche di Tucci: «La coalizione ha già deciso, ci saremo»
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«Condivido l’intervento della consigliera comunale di Zambrone, Mariella Epifanio, e ritengo giusto rilanciarlo e proporlo al mio partito: la non partecipazione del centrosinistra alle elezioni provinciali non è un vuoto politico, ma un segnale che dobbiamo trasformare in una battaglia nazionale».
L’assessore comunale Stefano Soriano ed esponente di primo piano del Pd rilancia l’appello lanciato da Epifanio dalle colonne del nostro giornale, affinché il fronte progressista vibonese rinunci a partecipare alle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale in programma il 12 dicembre. Tornata elettorale di secondo grado (l’elettorato attivo e passivo è formato esclusivamente da amministratori comunali).
Il corto circuito politico è noto: il presidente della Provincia Corrado L’Andolina (Fi) ha rifiutato di dimettersi nonostante le pressioni della sua maggioranza (il centrodestra) e dell’opposizione, con il Pd in prima fila. Da qui la caduta del Consiglio provinciale e la necessità di una nuova tornata elettorale che, secondo la legge Delrio, non riguarda anche la scelta di un nuovo presidente.
Ed è proprio sulla Delrio che Soriano fa leva per spiegare le sue ragioni: «Questa legge elettorale delle Province è sbagliata, ingiusta, costruita su equilibri che mortificano la rappresentanza e allontanano i territori dalle istituzioni. Scegliere di non presentare liste, oggi, significa denunciare apertamente un sistema che non funziona e che va cambiato. Come componente dell’Assemblea regionale del Pd Calabria, considero questa posizione un atto di responsabilità politica per far emergere in modo forte e chiaro, anche fuori dalla Calabria, le distorsioni di una legge che non garantisce partecipazione; per chiedere al Partito democratico nazionale di aprire con decisione una vertenza politica sul tema; per difendere i principi di pluralismo e democrazia che sono alla base del nostro impegno».
Una questione di principio, quindi, prima ancora che politica secondo la lettura di Soriano: «Non è il momento di rassegnarsi, ma di trasformare questa scelta in una battaglia per la riforma, affinché le Province tornino a essere istituzioni realmente rappresentative, aperte e utili ai cittadini. La nostra assenza alle urne deve diventare presenza forte nel dibattito nazionale, per cambiare una legge che oggi non risponde né ai territori né alla buona politica».
Una presa di posizione che è stata duramente criticata dal deputato Riccardo Tucci, punto di riferimento del Movimento cinquestelle nel Vibonese. Tucci, in particolare, si è mostrato sorpreso dal fatto che un dirigente regionale del Pd vada contro corrente rispetto all’orientamento del suo partito e della coalizione di centrosinistra, che avrebbe ormai già sciolto ogni riserva sulla partecipazione alle Provinciali.


