In vista della riunione del 3 dicembre, convocata dal prefetto di Vibo Valentia per discutere della crisi sanitaria provinciale, il sindaco Enzo Romeo ha indirizzato una lettera aperta al presidente della Regione Calabria e commissario ad acta per la Sanità calabrese, Roberto Occhiuto. Il documento richiama l’attenzione sulle criticità del territorio e sulle disparità nella ripartizione delle risorse socio-sanitarie, tema da tempo al centro delle proteste degli amministratori e delle comunità locali. Ma prende le distanze anche dalle dichiarazioni del presidente della Conferenza dei Sindaci, Salvatore Fortunato Giordano, che ha espresso giudizi complessivamente positivi sull’ultimo Decreto del commissario ad acta con il riparto dei fondi per la sanità.

Romeo esordisce proprio su questo tema, segnalando quella che definisce una sperequazione strutturale: «Ti scrivo in qualità di sindaco di Vibo Valentia, città capoluogo di una provincia che da troppo tempo subisce una sperequazione evidente e ingiustificata nella ripartizione delle risorse socio-sanitarie. I dati del DCA 302/2025 mostrano un divario inaccettabile tra Vibo e altre province calabresi». Il sindaco evidenzia come «la provincia di Vibo riceve meno di un terzo della media regionale e cinque volte meno del capoluogo pitagorico, nonostante la presenza di un alto numero di cittadini fragili e di un tessuto sociale profondamente indebolito».

Nella lettera si fa riferimento anche alle mobilitazioni civiche e amministrative che nelle ultime settimane hanno denunciato pubblicamente le criticità del sistema sanitario locale: «Non è più solo la protesta dei sindaci a farsi sentire, ma quella di cittadini, associazioni e rappresentanze civiche, che hanno espresso pubblicamente l’urgenza di rivedere questa situazione di disparità». Romeo collega inoltre il malessere diffuso alla recente richiesta di alcuni sindaci delle Serre vibonesi di essere aggregati alla provincia di Catanzaro, interpretandola come «testimonianza di un malessere diffuso e della percezione di trascuratezza che grava su tutto il territorio».

Un passaggio centrale è dedicato all’assenza annunciata di Occhiuto alla riunione del 3 dicembre: «L’annunciata tua assenza al tavolo prefettizio convocato per il 3 dicembre pesa molto e rischia di essere interpretata come un segnale di disattenzione istituzionale nei confronti di un territorio che ha bisogno di risposte e impegni concreti». Il sindaco aggiunge un rilievo politico affermando: «evidentemente la tua parte non ha inteso rappresentarti ciò che in questo territorio sta avvenendo, il grido di dolore dei primari, dei medici ed operatori di tutte le strutture sanitarie, in definitiva di tutta la cittadinanza».

Romeo chiarisce che la critica non riguarda l’azione amministrativa quotidiana, ma «il silenzio e l’inerzia politica che rende difficile comprendere un modello di governance destinato a penalizzare chi ha più bisogno». E segnala inoltre che «l'articolo pubblicato dal presidente della Conferenza dei sindaci, che prova ad abbassare i toni e rinvigorire i pochi risultati, non è una nota condivisa con la Conferenza dei sindaci».

Nella parte conclusiva della lettera il sindaco sostiene la necessità di un cambio di passo nella gestione delle risorse e delle emergenze del territorio: «è necessario introdurre criteri di perequazione che siano realmente tali, garantire un aumento del fondo per le prestazioni socio-sanitarie a Vibo perché in una situazione di emergenza, e promuovere una seria revisione dei meccanismi di allocazione delle risorse». Romeo annuncia che porterà al tavolo prefettizio «proposte concrete che spero tu possa prendere realmente e nell'immediatezza in considerazione», invitando nuovamente Occhiuto a essere presente all’incontro, ritenuto «estremamente opportuno».

La lettera si chiude con un appello istituzionale: «la comunità di Vibo Valentia si aspetta attenzione, serietà e un impegno diretto da parte tua, affinché non si ripetano più scenari di marginalizzazione non più accettabili».