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Omicidio Mazza ad Acquaro, una condanna e due assoluzioni

Il fatto di sangue è avvenuto il 19 gennaio 2017 dopo uno spintone all’interno del bar della frazione Piani

Omicidio Mazza ad Acquaro, una condanna e due assoluzioni

Si è concluso con una condanna e due assoluzioni il processo con rito abbreviato dinanzi al gup del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, per l’omicidio di Rosario Mazza, 22 anni, avvenuto in località Piani di Acquaro il 19 gennaio 2017. A 18 anni di reclusione, con il riconoscimento delle circostanze generiche equivalenti alle contestate aggravanti, è stato condannato Alessandro Ciancio, esecutore reo confesso del delitto. Nei suoi confronti la Procura aveva chiesto 28 anni di carcere. Assoluzione, invece, per il padre, Cosimo Ciancio (erano stati chiesti 24 anni di reclusione) e per Giuseppe Ciancio, fratello di Alessandro (22 anni la richiesta di pena). Nel febbraio scorso nei confronti di tali ultimi due imputati, il Tribunale del Riesame di Catanzaro aveva rigettato l’appello della Procura di Vibo Valentia che ne chiedeva l’arresto in relazione al reato di concorso in omicidio. Per il delitto di Rosario Mazza, al cui indirizzo erano stati esplosi sei colpi di pistola, non ci sarebbe una vera causale. Uno spintone, un ceffone ed uno sguardo di troppo all’interno di un bar del paese alla base dell’omicidio. Rosario Mazza lavorava come aiuto cuoco in un ristorante di Laureana di Borrello ed in occasione del fatto di sangue è rimasto ferito anche il fratello Simone. Messo di fronte alle proprie responsabilità ed agli elementi di prova, Alessandro Ciancio aveva poi reso piena confessione. Gli imputati erano difesi dagli avvocati Giovanni Vecchio e Bruno Ganino.

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