Sporcizia e acquisti a buon mercato, così la “semiperiferia” di Vibo diventa terra di nessuno

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Scarpe rotte, bottiglie di plastica, rifiuti di ogni genere. Perfino un contenitore per le urine… pieno. Il tutto abbandonato per terra come se niente fosse. Uno spettacolo indecoroso, proprio a ridosso del muro di cinta del principale laboratorio analisi dell’Asl di Vibo Valentia. Frequentato ogni giorni da centinaia di utenti che lì si recano per fare prelievi e ritirare responsi. Via Emilio Sacerdote, alle spalle dall’obitorio dell’ospedale Jazzolino, sembra terra di nessuno. Poco più avanti, nei pressi dello spiazzo di terra che periodicamente ospita spettacoli circensi e Luna park, trovano posto bancarelle stracolme di articoli di ogni genere. C’è il via vai continuo di clienti del grande magazzino cinese, che ha preso il posto di una concessionaria d’auto, divenendo il nuovo epicentro di un largo dove resistono a fatica attività di assistenza informatica. E sovente quello spazio funge da parcheggio di cassoni dell’immondizia e zona di smistamento intermedio della raccolta differenziata. Specchio delle sorti di un’area decentrata che, al pari delle periferie cittadine di Vibo, sembra da tempo sparita dall’agenda degli amministratori comunali. Quindi l’andirivieni di centinaia di persone che per ragioni di salute si interfacciano con gli sportelli sanitari e fanno i conti con il degrado dell’area, di cui spesso e volentieri (e il contenitore di urine ne è una prova inconfutabile) sono essi stessi la principale causa. Resta il fatto che l’area rimane in preda ad un degrado generale che per i residenti è sempre più difficile da tollerare, così come l’attesa che qualcuno se ne interessi in maniera più costante e attenta

         

 

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