Dopo un periodo di libertà senza alcuna misura, ritorna agli arresti domiciliari Rosario Fiarè, 71 anni, detenuto sino al settembre scorso nel carcere di Torino per scontare un cumulo di pene per associazione mafiosa, violenza sessuale di gruppo, violenza privata e violazione della sorveglianza speciale con fine pena nel 2025. Il Tribunale di Sorveglianza di Torino – che a settembre aveva disposto la provvisoria sospensione della pena per gravi ragioni di salute – ha infatti disposto per il condannato (difeso dagli avvocati Francesco e Paola Stilo e Cristian Scaramozzino), anziché il ritorno in carcere (ripresosi ora dalla malattia), la misura alternativa della detenzione domiciliare sino all’11 dicembre prossimo. Rosario Fiarè deve ancora scontare un residuo pena di 5 anni, un mese e 14 giorni, dopo essere stato condannato in appello a Catanzaro alla pena di 8 anni e 6 mesi per violenza sessuale di gruppo e violenza privata per essersi procurato giovani donne italiane, bulgare e magrebine, attirandole nel Vibonese con la prospettiva di un lavoro per poi chiedere loro delle prestazioni sessuali.
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