mercoledì,Aprile 24 2024

Estorsione e sequestro di persona a Vibo: assolti marito e moglie

Prescrizione per il reato di violenza privata. Secondo l’accusa, un imprenditore sarebbe stato costretto a cedere somme per oltre due miliardi di lire

Estorsione e sequestro di persona a Vibo: assolti marito e moglie

Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Giulio De Gregorio, ha assolto Nicolino Franzè, 60 anni, di Vibo Valentia, residente in località Aereporto, e Rosalba Baldo, 56 anni, anche lei residente in località Aereporto. Altri capi di imputazione a carico di Nicolino Franzè, esclusa la recidiva contestata, sono stati dichiarati estinti per intervenuta prescrizione. Per Nicolino Franzè, il pm Olimpia Anzalone aveva chiesto la condanna a 8 anni ed 8 mesi di reclusione, mentre per la moglie Rosalba Baldo era stata chiesta l’assoluzione. Nello specifico, i due imputati sono stati assolti perché il fatto non sussiste in relazione all’accusa di concorso in estorsione poiché “mediante violenza e minaccia, anche con l’uso di un’arma – si legge nel capo d’imputazione – avrebbero costretto Rosario Lo Schiavo a consegnargli somme di denaro di cui la parte offesa era venuta in possesso in virtù dell’accesso a contributi a fondo perduto derivanti dalla legge 488”. L’importo sarebbe stato di 1.540.000,00 di lire, più altre somme per un totale complessivo di due miliardi e duecento milioni di lire. Nicolino Franzè era quindi accusato di essersi fatto consegnare da Lo Schiavo dal 2000 al 2002 tutti i blocchetti di assegni firmati in bianco, “altrimenti lo avrebbe ammazzato, così determinando la fuga della parte offesa al santuario di San Francesco a Paola”. All’imputato venivano quindi contestate altre minacce di morte ai danni sempre di Lo Schiavo una volta che la parte offesa aveva iniziato a denunciare ed anche prima per ottenere la locazione di un capannone e di un’abitazione. Gli episodi di violenza privata sono però caduti in prescrizione. Assoluzione, invece, per il reato di sequestro di persona. Nicolino Franzè (in foto) era difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Francesco Arena, Rosalba Baldo dall’avvocato Di Renzo. La parte offesa era invece assistita dall’avvocato Giovanna Fronte.

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