giovedì,Marzo 28 2024

Anni di persecuzioni all’ex moglie interrotti dall’Arma: «Fidatevi di noi» – Video

L'invito del comandante provinciale dei carabinieri Bruno Capece dopo l'arresto di un 52enne di Zambrone. «A seguito della denuncia, in pochi giorni abbiamo dato una risposta che pone fine a quattro anni di buio per un’intera famiglia»

Anni di persecuzioni all’ex moglie interrotti dall’Arma: «Fidatevi di noi» – Video
Il comandante provinciale dei carabinieri, Bruno Capece

«Affidatevi con fiducia alle forze dell’ordine e ai magistrati, perché le risposte arrivano e arrivano immediate». È l’invito che il comandante provinciale dei carabinieri Bruno Capece rivolge ai cittadini dopo l’arresto di un 52enne di Zambrone dopo anni di violenze e minacce nei confronti dell’ex moglie.
La donna non aveva denunciato prima “per vergogna”, “per mancanza di fiducia nella giustizia” e “per amore della famiglia”. In quattro anni ne aveva subite di ogni da parte dell’ormai ex marito: insulti, pedinamenti, schiaffi… e poi le minacce di morte: “Prima o poi ti ammazzo”. A metà ottobre, l’incendio della sua auto (a seguito di un tentativo di manomissione di una ruota) e la chiamata ai carabinieri. [Continua in basso]

«Dall’incendio di una vettura – dice Capece – abbiamo scoperto un mondo fatto di violenze, angherie, soprusi e condizionamenti psicologici che andava avanti oramai da quattro anni. Quattro anni per fare una denuncia ci sembrano un tempo irragionevole». Troppo tempo, vissuto nel buio e nella paura: parte da questa riflessione il comandante per spronare i cittadini a fidarsi dei carabinieri e di tutte le forze di polizia. Un “Noi ci siamo” che tiene a ribadire ancora una volta: «Le risposte che siamo in grado di dare sono immediate. L’incendio è avvenuto il 14 ottobre e dopo poco più di dieci giorni è arrivato oggi questo arresto, che pone fine a quattro anni di buio per un’intera famiglia».

Luca Signorello

Gli fa eco Luca Signorello, comandante della Stazione carabinieri di Zungri che hanno condotto le indagini coordinati dal sostituto procuratore Maria Cecilia Rebecchi. «Cerchiamo di essere presenti sul territorio costantemente e questa ne è una dimostrazione. Dopo la chiamata della signora al 112 per l’incendio dell’auto, abbiamo attivato tempestivamente le indagini che poi ci hanno permesso di individuare il responsabile». Dunque il monito rivolto, in questo caso, soprattutto alle donne vittime di violenza: «Possano vedere nelle caserme dei carabinieri e in tutti gli uffici di polizia un punto di riferimento a cui rivolgersi, noi tenteremo sempre di dare risposte nel più breve tempo possibile».

LEGGI ANCHE: Minacciata e molestata per anni: «Prima o poi ti ammazzo». Un arresto nel Vibonese

Articoli correlati

top