giovedì,Dicembre 5 2024

A San Pietro cittadini esasperati: per arrivare a casa costretti a percorrere una mulattiera – Video

La strada principale, che permette l'ingresso nella frazione, è stata chiusa al transito dopo il crollo di una parte della carreggiata a causa della abbondanti piogge

A San Pietro cittadini esasperati: per arrivare a casa costretti a percorrere una mulattiera – Video
La scritta sui blocchi posti all'ingresso di San Pietro

È quasi una mulattiera la strada che gli abitanti della frazione San Pietro di Vibo Valentia sono costretti a fare per raggiungere le loro case da quando la strada principale è stata chiusa al transito dopo il crollo di una parte della carreggiata. Proviamo a percorrere la strada alternativa. “Direzione 522” si legge a malapena in un foglio A4 affisso su un muretto. Dopo un breve tratto della provinciale 182, ci si immette sulla 522 direzione Tropea. L’imbocco della mulattiera è dal lato opposta della strada, oltre la linea continua. Non resta che proseguire e deviare poi verso Bivona, invertire così il senso di marcia e tornare indietro.  L’imbocco della piccola strada scoscesa è quasi invisibile. Soltanto chi è del posto sa che quella è la strada che conduce a San Pietro. È così stretta che due macchine insieme non ci passano. Il tracciato per un tratto attraversa un’area privata, ma i proprietari hanno autorizzato il passaggio. Un percorso ad ostacoli, tra canneti e strettoie. [Continua in basso]

“Vergogna. La strada secondaria è pericolosa”. La scritta a caratteri cubitali apparsa da qualche giorno sui  blocchi di cemento installati all’ingresso del paese. Il crollo si è verificato il 25 ottobre scorso a seguito di abbondanti precipitazioni. Qualche giorno dopo il sindaco ha firmato l’ordinanza di chiusura. Da allora per gli abitanti è iniziata una vera e propria via crucis.  

E se molte famiglie si sono attrezzate facendo la spola con i parenti, c’è chi per lavoro o per andare a  scuola, è costretto a transitare su una strada sterrata. L’amministrazione Limardo starebbe lavorando a una soluzione. «Aspetteremo qualche altro giorno prima di reclamare i nostri diritti», ci fanno sapere i cittadini  che  avevano promosso un sit-in  di protesta annullato all’ultimo momento.  

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