«La società Pubbliemme, nel corso di questi giorni, ha provveduto alla rimozione di tutti gli elementi di arredo urbano presenti nella città di Vibo Valentia, senza alcun aggravio di spese per la Pubblica amministrazione e soprattutto per i cittadini. Intendiamo evidenziare questo perché nel corso di questi giorni, specie su alcuni organi di stampa, è stato fatto passare il messaggio errato secondo cui le spese di rimozione sarebbero a carico della cittadinanza e ciò – come appare evidente – potrebbe provocare il dissenso dei cittadini nei confronti della nostra azienda». È quanto si legge in un comunicato stampa diffuso dalla Pubbliemme, società leader nel settore della comunicazione outdoor, in relazione alla rimozione di alcuni impianti presenti nella città di Vibo Valentia. «La decisione di procedere a questa rimozione – prosegue la nota stampa -, ci induce a riflettere con rammarico sulla circostanza secondo cui la città di Vibo Valentia resta oggi priva di qualsiasi elemento di arredo urbano (paline bus, pensiline d’attesa per i viaggiatori, transenne parapedonali). Si tratta di elementi di pubblica utilità di cui, di fatto, il Comune ha deciso di privare i cittadini. Basti pensare che adesso le persone attenderanno il servizio urbano sotto la pioggia battente o sotto il caldo sole estivo».
Pubbliemme «aveva manifestato la volontà di aderire alla manifestazione di interesse pubblicata dal Comune, presentando un’offerta che prevedeva la fornitura di elementi di arredo urbano di elevate caratteristiche tecniche e pregio estetico, inserendo anche la fornitura gratuita di panchine e porta biciclette con il solo unico scopo di abbellire le strade di questa città per un valore economico complessivo di circa 250mila euro. Ciò è avvenuto in una città dove in troppi parlano di legalità e che si lascia senza regole. Una città laddove chi da anni, come la nostra azienda, chiede regole certe, viene ignorata dalla Pubblica amministrazione o da essa reiteratamente colpita».
Infine, «il nostro Gruppo imprenditoriale e la cittadinanza di Vibo Valentia che da giorni ci espone lamentele per i disservizi creatisi, attendono risposte su come questa pubblica amministrazione intende rilanciare l’arredo urbano e il settore della pubblicità e soprattutto con quali strumenti regolamentare un settore che le azioni dei dirigenti hanno bloccato, privando i cittadini dei relativi servizi, un Comune in predissesto delle relative entrate e le aziende private costrette a ridurre i relativi posti di lavoro del settore. Un sol colpo: meno servizi, meno ricchezza e più disoccupazione».