venerdì,Aprile 19 2024

Revocata la sorveglianza ad autore dell’omicidio ad Acquaro di Pino Russo

Ha scontato la pena per il fatto di sangue, l’occultamento del cadavere e per associazione mafiosa superando positivamente il percorso di riabilitazione

Revocata la sorveglianza ad autore dell’omicidio ad Acquaro di Pino Russo
La Corte d'Appello di Catanzaro

La Corte d’Appello di Catanzaro, giudicando in sede di rinvio ad opera della Cassazione, ha revocato la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per la durata di tre anni e con obbligo di soggiorno nel comune di residenza, nei confronti di Alessandro Morfei, 47 anni, di San Pietro di Caridà. La sorveglianza speciale era stata applicata ad Alessandro Morfei con decreto del 30 settembre 1999 ad opera del Tribunale di Vibo Valentia ed era divenuto definitivo il 15 gennaio del 2000. Confermato dal Tribunale di Vibo e poi in appello, l’avvocato Francesco Muzzopappa, difensore di Morfei, aveva fatto ricorso in Cassazione la quale aveva annullato con rinvio. Ora, quindi, la nuova decisione della Corte d’Appello di Catanzaro che ha revocato la sorveglianza speciale. Nel 2015 il magistrato di Sorveglianza di Lecce nell’accogliere la richiesta di affidamento in prova al servizio sociale aveva ripercorso le vicende criminali di Alessandro Morfei dalle quali era emersa la circostanza per la quale “Morfei prese parte attiva sia alla fase deliberativa che esecutiva dell’omicidio di Giuseppe Russo, maturato in un contesto mafioso ed in qualità anche di partecipe alle attività di sepoltura della vittima”. Giuseppe Russo, 22 anni, di Acquaro, è stato ucciso il 15 gennaio 1994 ad Acquaro quale punizione per aver intrattenuto una relazione con la nipote del boss Gallace di Arena. Il suo cadavere è stato poi gettato in una fossa e dato alle fiamme.

La difesa di Alessandro Morfei ha tuttavia rilevato che lo stesso era stato scarcerato nel dicembre 2014 per aver scontato la pena (22 anni di reclusione per omicidio, detenzione illegale di armi e occultamento di cadavere, più altri 6 anni per associazione mafiosa) ed inoltre aveva esaurito positivamente il percorso di reinserimento in società (servizio sociale, volontariato e la frequenza a corsi scolastici e di formazione professionale) fermandosi le condotte delittuose all’anno 1995. Terminata, dunque, la pericolosità sociale, la Corte d’Appello ha revocato la sorveglianza speciale ad Alessandro Morfei. Lo stesso è fratello di Pietro Morfei, ucciso il 17 luglio 1998 e ritenuto il boss dell’omonimo clan di Monsoreto di Dinami.

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