Porto di Vibo Marina: Prefettura e Autorità di sistema contro le infiltrazioni mafiose
Il prefetto Roberta Lulli e il presidente Andrea Agostinelli sottoscrivono un Protocollo di legalità per innalzare il livello di prevenzione
Controlli anche al di fuori dei casi previsti dal Codice delle leggi antimafia per affidamenti, contratti, autorizzazioni pubblici e concessioni demaniali in ambito portuale. È ampio il pacchetto di misure previste per innalzare il livello di prevenzione dei tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nell’ambito del porto di Vibo Valentia Marina dal Protocollo di legalità firmato questa mattina nella sede della Prefettura di Vibo Valentia dal prefetto Roberta Lulli e dal presidente dell’Autorità di sistema portuale dei mari tirreno meridionale e ionio di Gioia Tauro, Andrea Agostinelli. Questo rischio richiede, infatti, l’innalzamento della soglia di attenzione da parte delle istituzioni, attraverso iniziative ed interventi preventivi, come quelli previsti dall’intesa, che impegna l’Autorità portuale dei mari tirreno meridionale e ionio a una serie di azioni per i contratti d’appalto relativi a servizi, forniture, lavori e opere di importo. [Continua in basso]
Il regime delle informazioni antimafia, del Codice Antimafia, «viene infatti esteso – riferiscono dalla Prefettura – a tutti i soggetti appartenenti alla filiera delle imprese, a tutti i concessionari demaniali marittimi, a tutte le imprese portuali ed a tutti gli altri operatori portuali. Sono assoggettate a tali controlli tutte le tipologie contrattuali (Contratti di appalto e subcontratti) per valori di importo superiore agli 200.000 euro per i contratti di appalto, agli 50.000 euro per i subcontratti ed agli 50.000 euro per le concessioni demaniali marittime, indipendentemente dall’oggetto, dalla durata e da qualsiasi condizione e modalità di esecuzione. Per questo il Protocollo rappresenta uno strumento importante per promuovere legalità, trasparenza e snellimento dell’attività amministrativa, potenziando il livello di contrasto ai tentativi delle mafie di infiltrare l’economia dei un territorio già segnato dalla crisi. Si potenzia così – chiudono dalla Prefettura – la presenza dello Stato nella gestione e nella realizzazione delle opere pubbliche legate al settore marittimo».