mercoledì,Aprile 24 2024

L’ultimo agguato mafioso allo Stato in Calabria, parla il carabiniere sopravvissuto

Alla trasmissione di LaC Tv "Mammasantissima" la testimonianza di Bartolomeo Musicò e il ricordo di quel primo febbraio del 1994

L’ultimo agguato mafioso allo Stato in Calabria, parla il carabiniere sopravvissuto

Spari, grida, paura. La sera di quel primo febbraio 1994 è un ricordo vivido e ancora doloroso per Bartolomeo Musicò. Quella sera il carabiniere è di pattuglia sulla Statale 106 assieme al collega Salvatore Serra. Un gruppo di fuoco spara ripetutamente contro la gazzella: prima davanti e poi sulla portiera del lato passeggero. I due carabinieri vengono feriti, ma riescono a sopravvivere all’agguato.
Questa storia e parte di una storia più grande, di una guerra. La ‘ndrangheta da una parte, lo Stato dall’altra. È una storia di crimini spesso rimasti impuniti, che talvolta hanno conosciuto una verità storica, raramente giustizia. È la storia di uomini uccisi nell’adempimento del loro dovere, ma anche di sopravvissuti. È, per questo, anche il racconto di un esempio che attraverso la memoria è necessario divenga patrimonio collettivo.

Una guerra allo Stato e ai suoi rappresentanti che all’inizio degli ’90 del secolo scorso si salda in un’alleanza di morte: Cosa nostra e la ‘ndrangheta portano lotta contro le istituzioni sul continente dopo le mattanze compiute in Sicilia contro i magistrati Falcone e Borsellino.  

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