Processo Rimborsopoli, ecco le richieste di condanna: coinvolti anche due ex consiglieri regionali vibonesi
Coinvolti diversi politici - anche big - per i quali dopo dieci anni il pm ha invocato pene che vanno dai 3 ai 5 anni di reclusione

Di Elisa Barresi
Dopo 10 anni a Reggio Calabria si riapre il capitolo “Rimborsopoli”. L’udienza relativa al procedimento che vede imputati alcuni ex consiglieri regionali per ipotesi di reato quali peculato e falso si è conclusa con le richieste del pm che vanno dai 5 ai 3 anni di reclusione. Secondo l’ipotesi dell’accusa i consiglieri avrebbero chiesto e ottenuto rimborsi illegittimi per spese non previste dalla legge regionale.
Le indagini, effettuate anche con intercettazioni telefoniche e accertamenti bancari, consentirono di individuare diverse discrasie tra le movimentazioni ed i saldi in conto corrente dei Gruppi consiliari regionali degli anni 2010/2011/2012 e quanto documentato mediante le presentazioni del rendiconto annuale, modificando, secondo gli inquirenti, il corretto impiego istituzionale per cui i fondi pubblici erano stati destinati. In alcuni casi è stata riscontrata anche la presentazione di una doppia documentazione di spese al fine di ottenere dalla Regione un doppio rimborso.
A rischiare la condanna anche due ex consiglieri regionali vibonesi:
– Alfonsino Grillo di Gerocarne (eletto con la lista “Scopelliti presidente” poi passato in Ncd) per il quale sono stati chiesti 4 anni e 3 mesi;
– Bruno Censore di Serra San Bruno (Pd) per il quale sono stati chiesti 3 anni e 3 mesi.
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