Riflettori ancora accesi sul reparto di Ginecologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia. Sono passati poco più di dieci giorni dalla morte di Martina Piserà e del bimbo, di sette mesi, che portava in grembo. Una tragedia che ha scosso l’intera Calabria e su cui si attendono gli esiti degli accertamenti effettuati e delle indagini ancora in corso.
E ora l’attenzione degli investigatori torna a concentrarsi sul reparto dello Jazzolino. Una donna originaria del Mali, arrivata in ospedale lunedì sera, proprio qui ha perso il suo bambino alla 22esima settimana di gravidanza. La giovane non è in pericolo di vita e si trova ancora ricoverata in Ginecologia.

Secondo quanto si apprende, le circostanze in cui è avvenuta l’interruzione della gravidanza hanno condotto i familiari della donna a sporgere denuncia ai carabinieri. In particolare, a rivolgersi ai militar è stato il marito, con il sostegno di un’associazione. Da qui l’avvio di nuove indagini, sulle quali al momento vige grande riserbo.

I militari dell’Arma, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Vibo Valentia, hanno sequestrato la cartella clinica della donna contenente tutti gli esami medici e ginecologici svolti. Si stanno anche sentendo alcune persone informate sui fatti. Da quello che si è potuto sapere non ci sarebbero state avvisaglie precedenti all’accaduto e la gravidanza sarebbe stata regolare. È molto probabile che l’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia anche in questo caso, come in quello della sfortunata trentaduenne deceduta a inizio mese, avvii un’indagine interna per fare piena chiarezza sull’accaduto e accertare eventuali responsabilità.