venerdì,Agosto 8 2025

Rimborsopoli, Alfonsino Grillo dopo l’assoluzione: «Ho taciuto anche quando costava caro, sapevo che la verità avrebbe vinto»

L’attuale commissario del Parco delle Serre commenta la sentenza del Tribunale di Reggio Calabria: «Ho preferito il silenzio alla polemica, la coerenza al vittimismo, la fiducia al risentimento»

Rimborsopoli, Alfonsino Grillo dopo l’assoluzione: «Ho taciuto anche quando costava caro, sapevo che la verità avrebbe vinto»
Il commissario del Parco, Alfonso Grillo

«In questo lungo periodo, non sono mancati momenti difficili e forme di esposizione mediatica sproporzionate rispetto alla reale portata dei fatti. Ma anche in quelle circostanze, ho preferito il silenzio alla polemica, la coerenza al vittimismo, la fiducia al risentimento». È un passaggio della nota con cui l’attuale commissario del Parco delle Serre, Alfonsino Grillo, commenta la sentenza di assoluzione nel processo di primo grado scaturito dall’inchiesta “Rimborsopoli”. Diversi ex consiglieri regionali sono stati condannati per peculato e falso, con pene variabili tra i 3 e i 5 anni di reclusione, mentre Grillo è stato assolto insieme all’altro vibonese imputato, l’ex parlamentare Bruno Cesore. Assolti, tra gli altri, anche l’ex governatore, Agazio Loiero, l’attuale sindaco di Rende Sandro Principe e l’ex presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Bova.

Il commento di Grillo

«Il Tribunale di Reggio Calabria ha pronunciato la sentenza di assoluzione piena dall’accusa di peculato, al termine di un procedimento durato dodici anni. Accolgo questa decisione con rispetto e soddisfazione, nella consapevolezza che essa riconosce la piena correttezza della mia condotta, già da tempo chiara a chi ha seguito con serietà e senza pregiudizio i fatti. In questi anni, ho scelto di affrontare il lungo iter giudiziario senza clamore, con rispetto per le istituzioni e fiducia nella giustizia. Ho taciuto anche quando il silenzio costava caro, convinto che la verità, seppur messa alla prova, non si smentisce.

La sentenza afferma ciò che ho sempre sostenuto: non vi è mai stato dolo né arricchimento personale, ma soltanto l’impegno concreto e coerente di un amministratore nel promuovere attività culturali, sociali e istituzionali, in linea con quanto previsto dalla Legge Regionale 13/2002.

Le spese oggetto del procedimento, tutte regolarmente documentate, sono state finalizzate al sostegno del territorio e del suo tessuto civile, con l’intento di valorizzare la dimensione pubblica del mandato ricevuto. In questo lungo periodo, non sono mancati momenti difficili e forme di esposizione mediatica sproporzionate rispetto alla reale portata dei fatti. Ma anche in quelle circostanze, ho preferito il silenzio alla polemica, la coerenza al vittimismo, la fiducia al risentimento.

Ringrazio sentitamente il mio legale, avv. Domenico Ioppolo, per la professionalità e il rigore con cui ha condotto la mia difesa, così come tutte le persone che, in questi anni, mi hanno dimostrato rispetto, sostegno e fiducia, anche nei momenti più complessi.

Anche se questa assoluzione non cancella le fatiche attraversate, il mio impegno per la collettività, già forte, riparte ora con rinnovata determinazione, animato da una certezza che mi accompagna da sempre: La mia dedizione alle istituzioni, alla mia terra e ai valori che da sempre mi guidano non è mai venuta meno».

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