venerdì,Marzo 29 2024

‘Ndrangheta, appalti truccati per favorire i Piromalli, misure cautelari anche nel Vibonese – Video

VIDEO - Oltre 500 militari della Guardia di finanza in campo per l’esecuzione di numerosi arresti in tutta la Calabria. Coinvolti imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili di corruzione e turbativa d’asta

‘Ndrangheta, appalti truccati per favorire i Piromalli, misure cautelari anche nel Vibonese – Video

Provvedimenti cautelari personali e patrimoniali sono stati eseguiti anche nel Vibonese nell’ambito di un’operazione che ha portato a numerosi arresti in Calabria e fuori regione. Oltre 500 militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, unitamente al Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) ed ai colleghi dei rispettivi comandi provinciali, stanno eseguendo dalle prime luci dell’alba di oggi numerosi provvedimenti cautelari personali e patrimoniali nelle province di Reggio Calabria, Catanzaro, Cosenza, Vibo Valentia, Messina, Palermo, Trapani, Agrigento, Benevento, Avellino, Milano, Alessandria, Brescia, Gorizia, Pisa, Bologna e Roma.

L’operazione “Waterfront”, coordinata dalla Procura della Repubblica – Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, rappresenta l’epilogo delle investigazioni condotte dal Gruppo investigazione criminalità organizzata (Gico) del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Reggio Calabria, volte a contrastare i profili imprenditoriali della cosca di ‘ndrangheta Piromalli, operante nella piana di Gioia Tauro.

Le indagini hanno portato alla luce l’esistenza di un cartello criminale composto da imprenditori e pubblici ufficiali ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla turbativa d’asta aggravata dall’agevolazione mafiosa, frode nelle pubbliche forniture, corruzione ed altri gravi reati. Maggiori particolari saranno resi noti nel corso della mattinata.

LEGGI ANCHE: Appalti truccati: anche tre vibonesi nell’inchiesta “Waterfront”

top