Non regge dinanzi ai giudici del Riesame l’impalcatura accusatoria messa in piedi dalla Dda di Catanzaro e dai carabinieri in relazione alle accuse di omicidio, tentato omicidio, danneggiamento, porto di esplosivi, tentata estorsione mosse nei confronti di due giovani di Soriano Calabro arrestati il 19 ottobre scorso: Filippo De Marco, 40 anni (difeso dagli avvocati Giuseppe Orecchio e Vincenzo Cicino) e Antonio Criniti, 30 anni (difeso dall’avvocato Pamela Tassone). I due giovani restano detenuti unicamente per l’accusa di traffico di stupefacenti.
I due arrestati di Soriano per sdebitarsi avrebbero fabbricato e materialmente posizionato la micidiale bomba che ha fatto saltare in aria l’auto sulla quale il 9 aprile 2018 viaggiavano Matteo Vinci, deceduto, ed il padre Francesco Vinci che è rimasto gravemente ferito. I reati sono tutti aggravati dalle modalità e dalle finalità mafiose, ma anche su tale punto il Tribunale del Riesame di Catanzaro, presieduto dal giudice Giuseppe Valea, ha annullato l’ordinanza.