Anche a Vibo Valentia centinaia di persone sono scese in piazza per chiedere un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Il corteo, pacifico e scortato dalle forze dell’ordine, è partito dalla Prefettura, ha attraversato corso Vittorio Emanuele III per poi concludersi in piazza Municipio.

Tra i partecipanti numerosi studenti, rappresentanti di associazioni e sindacati. Tante le bandiere della Cgil e i cartelli con slogan forti: “Non sarò mai complice di un genocidio, Palestina libera”, “Governo, Ue, Nato complici del massacro”.

Decine di persone, tra cui rappresentanti dei sindacati, studenti e attivisti, si sono riunite per chiedere il cessate il fuoco e il rispetto dei diritti umani.

«Vogliamo un accordo di pace, vogliamo sensibilizzare governi sordi e muti davanti a un processo che continua a escludere il riconoscimento dello Stato di Palestina», ha dichiarato Nadia Fortuna, segretaria confederale della Cgil Area Vasta Vibo. «I componenti della flottiglia non sono irresponsabili o terroristi, ma persone che hanno compiuto un atto di disobbedienza civile. Oggi, in questa piazza, c’è un risveglio delle coscienze. Non solo iscritti al sindacato, ma anche tanti giovani studenti uniti per chiedere a gran voce: pace, pace, pace».

Sulla stessa linea Francesco Rombolà, direttore del patronato Inca di Vibo Valentia: «Vogliamo essere dalla parte giusta della storia, dalla parte dei più deboli, accanto a una popolazione che sta subendo uno sterminio».

Presente anche Francesco Colelli, capogruppo del Partito democratico in consiglio comunale, con in mano una bandiera della Palestina che svetta tra le tante della Cgil. «È vergognoso l’atteggiamento del governo italiano - ha detto Colelli - che non riesce ad alzare la voce contro un crimine nei confronti di un popolo, di migliaia di bambini innocenti».

Duro anche l’intervento di Domenico Cortese, del Fronte Comunista: «Basta con l’economia del genocidio. L’Unione Europea non ha mai preso provvedimenti concreti contro Israele. Chiediamo l’embargo militare totale e che le risorse siano investite in sanità, servizi e salari, non in armi».

Il sindaco di Vibo Valentia, Enzo Romeo, ha espresso il proprio sostegno alla manifestazione: «Ben venga la mobilitazione dell’Italia che oggi protesta e dice a Netanyahu: “Fermati!”, “Basta!”. È tempo che il popolo palestinese abbia finalmente il riconoscimento del proprio Stato. Questa è la causa per cui ci battiamo».