Ancora una scorribanda di cinghiali nel cuore urbano di Vibo, questa volta in pieno giorno e in un luogo frequentato da famiglie e bambini. Il fatto è accaduto nuovamente nel Parco di via Feudotto, dove alcuni ragazzini stavano giocando quando un gruppo di ungulati ha fatto irruzione tra le aiuole e i vialetti, generando momenti di paura e preoccupazione. Fortunatamente non si sono registrate aggressioni, ma l’episodio ha suscitato grande spavento fra i presenti che denunciano una situazione ormai fuori controllo.

La presenza dei cinghiali nel centro abitato non è più un’eccezione in città: negli ultimi mesi si sono moltiplicati gli avvistamenti e le segnalazioni, così come si sono purtroppo verificate alcune aggressioni ai danni di cani al guinzaglio. Sortite a tutte le ore, con gruppi a caccia di cibo ovunque, che tengono in allarme la popolazione che chiede, da mesi, interventi seri e denuncia la mancata attuazione di piani di contenimento. Tutto questo non fa altro che alimentare il timore che la convivenza forzata con questi animali possa sfociare in incidenti più gravi. Il parco di via Feudotto, già teatro di precedenti incursioni, si conferma uno dei tanti punti critici della città, dove la fauna selvatica sembra aver preso confidenza con l’ambiente urbano.

Ciò che residenti e Comitati di quartiere continuano a chiedere alle autorità, sono urgenti interventi per garantire la sicurezza pubblica e tutelare i luoghi di aggregazione, soprattutto quelli frequentati da minori. Intanto, cresce la richiesta di un monitoraggio costante e di misure efficaci per contenere il fenomeno, che rischia di compromettere la vivibilità di intere aree cittadine.

Al coro degli appelli si era aggiunto nuovamente ieri, dopo l’avvistamento di un branco alla Posta di via Dante Alighieri, anche il capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, Francesco Colelli, il quale ha espresso forte preoccupazione per la mancanza di interventi regionali più volte sollecitati. «In questi mesi, più volte – aveva scritto ieri sui social – ho chiesto in Commissione l’intervento della Regione Calabria, con convocazione ufficiale. Non è mai arrivata risposta. Solleverò nuovamente il problema».