Fermati tre fratelli 60enni, che già in passato avevano minacciato azioni forti. Il casolare in cui i militari stavano per fare irruzione era saturo di gas fatto uscire da più bombole. Una quindicina i feriti, anche fra poliziotti e vigili del fuoco
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Tre carabinieri sono morti nell'esplosione avvenuta oggi durante uno sgombero in una casa rurale del comune di Castel d'Azzano (Verona) nel corso delle prime ore del mattino. L'esplosione ha provocato il crollo della struttura. Ci sono una quindicina di feriti tra carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco. Questi i nomi dei carabinieri morti comunicati dal ministro della Difesa Guido Crosetto: il luogotenente carica speciale Marco Piffari, 56 anni; il carabiniere scelto Davide Bernardello, 36 anni; il brigadiere capo qualifica speciale Valerio Daprà, 56 anni.
Tra i feriti ci sono undici carabinieri, tre poliziotti e un vigile del fuoco. Sono tutti ricoverati vari ospedali della provincia scaligera, per ustioni e ferite riportate nel crollo dello stabile. Secondo quanto si è appreso non sarebbero in pericolo di vita. La maggior parte sono stati investiti dall'esplosione mentre si trovavano all'ingresso dell'abitazione.
Fermati due fratelli
Un uomo e una donna, fratello e sorella di circa 60 anni, che occupavano il casolare dove si è verificata l'esplosione, sono stati subito fermati per accertamenti. Un terzo fratello si era dato alla fuga ma poco dopo è stato sorpreso dai militari del Nucleo investigativo in una campagna di sua proprietà. L'uomo non ha opposto resistenza. Sono tutti italiani.
Questa mattina «erano diversi i provvedimenti giudiziari che stavamo eseguendo: nell'accedere all'abitazione ci siamo trovati di fronte a un gesto di assoluta follia. È stata accesa una bombola del gas. La deflagrazione ha colpito in pieno i nostri militari», ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Verona, Claudio Papagno, alla trasmissione “Uno mattina news”, dove sono state trasmesse immagini esclusive del Tg1 sull'esplosione avvenuta a Castel d'Azzano.
«Stiamo cercando di recuperare gli elementi a disposizione - ha aggiunto - ma questa è la ricostruzione: un gesto intenzionale fatto durante l'accesso dei militari in una palazzina in stato di abbandono in cui da diversi mesi gli occupanti si erano asserragliati al suo interno». Al momento «due persone sono state fermate e la loro posizione è al vaglio dell'autorità giudiziaria, mentre continuano le ricerche di una terza persona», un terzo fratello.
A quanto si apprende, uno dei tre occupanti del casolare già nel 2004, in occasione del precedente sgombero, si era cosparso di benzina per evitare le operazioni delle forze dell’ordine.
La dinamica dell’esplosione
La casa è completamente distrutta ed è avvolta dalle fiamme, il cui spegnimento sta occupando decine di pompieri. Numerosi i mezzi del Servizio di urgenza ed emergenza medica (Suem) che stanno operando. L'intervento dei sanitari è stato tempestivo perché alcuni si trovavano già sul posto come supporto alle forze dell'ordine per lo sgombero. Uno dei carabinieri morti è stato estratto dalle macerie.
Il casolare era saturo di gas e l'esplosione è stata innescata all'apertura della porta d'ingresso che ha investito le forze dell'ordine e i vigili del fuoco che stavano facendo irruzione. Lo si apprende da fonti vicine agli inquirenti. Lo sgombero era stato programmato da giorni dopo vari tentativi, di far sgomberare tre fratelli, sulla sessantina d'anni, dal fondo e che non era mai andato a buon fine dopo le minacce di farsi saltare in aria. Così sono stati fatti arrivare sul posto carabinieri dei Reparti speciali e agenti dell'Uopi, specializzati in azione antiterrorismo considerato il pericolo dell'intervento.
Bombole di gas e quel che resta di molotov sono state rinvenute nella casa colonica esplosa a Castel d'Azzano, nel veronese. I vigili del fuoco hanno recuperato 5 bombole che erano state collocate in più stanze della casa e ora si trovano accatastate sul cortile. La casa era satura di gas fatto uscire, si presume, da più bombole vista la potente deflagrazione che ha fatto crollare lo stabile. Ad innescare la miccia sarebbe stata la donna, mentre i due fratelli si sarebbero trovati in una sorta di cantina e non in una stalla come si era appreso in un primo momento. Tutti e tre si erano barricati in casa.
I tre fratelli si sono barricati in casa e dopo vari tentativi per farli uscire, sono entrate in azione le forze dell'ordine: alcuni sono saliti sul tetto per calarsi nello stabile dall'alto, mentre altri si sono diretti all'ingresso per procedere all'irruzione. Giunti sull'uscio è stato sentito un forte odore di gas provenire dall'interno, quasi sicuramente fatto uscire da una o più bombole, e quando è stata aperta la porta d'ingresso si è sentita una forte esplosione che ha investito carabinieri, poliziotti e vigili del fuoco: tre militari sono morti e oltre una decina degli intervenuti sono rimasti feriti, alcuni anche sotto le macerie. L'abitazione è stata avvolta dalle fiamme, mentre sono scattati i soccorsi del resto degli uomini presenti sul posto, tra cui personale medico con alcune ambulanze. La donna, ferita, è stata bloccata, mentre i due fratelli hanno tentato di fuggire: uno è stato arrestato, mentre il secondo è riuscito a fuggire per i campi.
I tre fratelli già noti per due episodi con la stessa dinamica - la casa saturata di gas - avvenuti un anno sono Franco, Dino e Maria Luisa Ramponi, agricoltori e allevatori con problemi finanziari e ipotecari. Prima in ottobre, e poi il 24 novembre del 2024 si erano opposti all'arrivo dell'ufficiale giudiziario aprendo una bombola di gas. Franco e Maria Luisa erano anche saliti sul tetto. Sul posto erano arrivati i vigili del fuoco, carabinieri e polizia locale, che dopo una mediazione avevano evitato il peggio.


